Le arti figurative al Corciano Festival
“della Luce del colore del buio - Opere 2005-2011” di Giuliano Giuman
L’esposizione alla Chiesa Museo di San Francesco torna quest’anno a celebrare un artista dell’ ”Umbria del cuore”. Come nel caso di Bruno Ceccobelli, pittore nato in Umbria, ma formatosi ed affermatosi a Roma e poi tornato a vivere e lavorare nella sua regione, si è individuato per il 2011 Giuliano Giuman che ha percorso un analogo cammino estetico esistenziale.
Nato a Perugia nel 1944, fino al 1969 studi musicali, si è poi formato artisticamente da autodidatta nella sua città anche col fecondo rapporto con Gerardo Dottori dalla fine degli anni Sessanta. Ha poi vissuto e lavorato a Roma dal 1974 al 1976 e, senza distaccarsi mai del tutto da Perugia, si è poi trasferito a Milano dal 1976 al 1982 e dopo un intervello, ancora più a lungo, dove ha insegnato all’Accademia di Brera.
Nella capitale lombarda si è affermato esponendo nelle migliori gallerie e presentandosi con mostre in spazi privati e pubblici in varie città europee, impegnandosi molto dal 1986 nella pittura su vetro e nelle sculture in vetro.
Dopo molti anni di permanenza a Milano sembrò tagliare del tutto il cordone ombelicale con Perugia quando decise di vendere l’antico studio nel cuore del centro storico. Pochi anni dopo però, non certo per il venir meno del lavoro nella capitale lombarda, vivendo anzi un periodo di crescenti committenze pubbliche, ecclesiastiche e private, decise improvvisamente di riaprire lo studio perugino di via della Viola, preludio al ritorno definitivo nella sua città, anche dopo l’incarico di Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia del 2009.
La mostra, il cui titolo è “della Luce, del colore, del buio - opere dal 2005 al 2011”, sarà corredata da un catalogo illustrato e con testi critici, della EFFE Fabrizio Fabbri Editore.
Verranno presentate circa 23 opere su tela, tavola e vetro e sculture in vetro realizzate negli ultimi sei anni, rappresentative della conferma del lungo impegno dell’artista nella realizzazione di vere e proprie sculture policrome in vetro, ma anche dal ritorno di Giuman alla pittura. Seppure non abbia mai, in realtà, cessato di dipingere, l’attenzione dell’artista negli ultimi anni è stata dedicata quasi esclusivamente al vetro, sia come supporto, sia come materia da “plasmare”.
Memore delle sue installazioni di periodi precedenti, l’artista ha inoltre previsto la realizzazione “site specific”di una nuova installazione nel grande spazio della navata della Chiesa.
Di linguaggio astratto-concettuale, Giuman ha vissuto nel suo itinerario estetico varie stagioni di ricerca nelle quali si è espresso anche con il video, la fotografia e la performance.
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MEMORANDUM - Manlio Bacosi, Giorgio Maddoli, Antonio Ranocchia
Figurativi umbri del Secondo Novecento
Insieme alla proposta espositiva della Chiesa Museo di San Francesco, il Corciano Festival presenta anche quest’anno negli spazi comunali della Sala dell’Antico Mulino e in quello, stupendo dell’Antiquarium, un’altra mostra ufficiale dedicata a artisti umbri scomparsi del secondo novecento. Se l’anno passato si presentarono Enzo Brunori, Dante Filippucci e Barjo Fuso, tre artisti dal linguaggio astratto o informale, anche per una sorta di contrappeso con quello dell’artista esposto a San Francesco, decisamente figurativo, perché della tendenza anacronista, di Stefano Di Stasio, quest’anno appunto la mostra delle rivalutazioni artistiche è dedicata a due pittori e a uno scultore che hanno improntato il loro lavoro sulla figurazione, seppure con declinazioni diverse.
Manlio Bacosi (Perugia, 1921- 1998) è stato un pittore di vaglia che si inventò un suo stile figurativo nella essenzializzazione del paesaggio ai limiti del surreale. Artista un po’ dimenticato dopo la sua scomparsa, seppure abbia esposto in varie parti d’Europa e su di lui abbia scritto la critica più qualificata, senza dimenticare che il suo mercato era esteso in vai paesi europei, a Corciano si proporranno un gruppo di opere della piena stagione figurale insieme ad alcuni bronzetti.
Giorgio Maddoli (Perugia, 1916 – 1978), formatosi all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Perugia con Checchi e Dottori, è stato un pittore di grande spessore, attivo dal 1935 e fino alla prematura scomparsa, che si è molto dedicato al paesaggio, alla figura e alla pittura sacra. Il suo taglio e i suoi colori sono inconfondibili, prodotti di una tradizione della figurazione che si rinnova. Espose in rassegne significative a livello nazionale e in gallerei fra le più significative in Italia. Molto attivo anche nella attività di organizzatore culturale, fondò e fece crescere a livello nazionale la Biennale d’Arte Sacra di Perugia alla alle cui edizioni parteciparono i più importanti artisti italiani e stranieri.
Infine, Antonio Ranocchia (Marsciano, 1915 – Perugia 1989), scultore nativo di Marsciano, ma attivo a Perugia, formatosi all’Istituto d’Arte con, avendo come maestro Benedetto D’Amore e come compagno di banco Leoncillo, col quale mantenne sempre un buon rapporto, è stato un ottimo insegnante, indimenticabile per generazioni di allievi, e scultore di grande espressività. Uomo di grande cultura, che seppe coltivare con assidue frequentazioni di musei e lunghi viaggi di studio, approdò a uno stile vicino all’espressionismo che interpreta autonomamente la migliore scultura figurativa europea del Novecento. Non a caso, il suo lavoro fu notato dalla critica europea che lo portò ad esporre ripetutamente a Parigi e in altre capitali europee, senza dimenticare le presenze qualificati in Italia. A Marsciano, l’Amministrazione comunale ha allestito al museo comunale una sala con le sue opere donate dalla vedova.
APERTURA STRAORDINARIA MOSTRE
DAL 16 AGOSTO AL 4 SETTEMBRE
- Mostra “MEMORANDUM. BACOSI, MADDOLI, RANOCCHIA”
Sede ANTICO MULINO
Dal 16 al 21 agosto: dalle ore 17,00 alle ore 22,00
Domenica anche dalle ore 10,30 alle ore 13,00
Dal 23 agosto al 4 settembre: aperta solo nei week-end con i seguenti orari: Sabato dalle ore 17,00 alle ore 19,00
Domenica: dalle ore 10,30 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle ore 20,00.
- MOSTRA “della Luce del colore del buio - Opere 2005-2011” di Giuliano Giuman
Sede Chiesa-Museo di San Francesco
Dal 16 al 21 agosto: dalle ore 17,00 alle ore 22,00
Domenica anche dalle ore 10,30 alle ore 13,00
Dal 23 agosto al 4 settembre: dalle ore 17,00 alle ore 20,00 (lunedì chiuso)
Domenica anche dalle ore 10,30 alle ore 13,00.

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