Teatro/ L’Eco del Museo: a Sant’Anatolia di Narco e a Cascia le prime due tappe
Venerdì 5 e sabato 6 agosto 2011 sono andati in scena, rispettivamente a S. Anatolia di Narco e Cascia , le prime due repliche del nuovo progetto teatrale del Teatro di Sacco in collaborazione con il CEDRAV, ovvero L’ECO DEL MUSEO, spettacolo per le genti dell’ecomuseo della dorsale appenninica umbra, uno spettacolo che faccia conoscere ed apprezzare al maggior numero di possibili utenti la nascita e il senso dell’Ecomuseo della Valnerina ovvero Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra.
L’Ecomuseo è una realtà ai sensi di legge, infatti, questo complesso strumento culturale ha ottenuto il riconoscimento dalla Regione dell’Umbria previsto dalla legge 34/07. A Cerreto di Spoleto, presso la sede del CEDRAV la soddisfazione è alle stelle, infatti il decreto regionale è il compimento di anni ed anni di lavoro e di ricerca che sono stati alla base dell’importante riconoscimento. Innovativo è anche il modo dare consapevolezza alle popolazioni di essere protagoniste dell’ecomuseo e di dare a tutti la possibilità di conoscerne temi e struttura. Lo strumento prescelto è il teatro e l’Ecomuseo è divenuto in questo caso impresario teatrale, commissionando una performance da portare nelle varie piazze del territorio, coinvolgendo in questo modo tutte le fasce di età e sociali difficilmente raggiungibili tutte insieme con altri sistemi di comunicazione ed informazione.
“L’Eco del Museo” ha già incontrato un successo oltre ogni previsione: più di 500 persone si sono accalcate nelle piazze di S. Anatolia di Narco e Cascia, entusiaste nel seguire l’intreccio delle vicende proposte dagli attori del Teatro di Sacco, Maurizio Modesti, Mirko Revoyera e Stefano Venarucci, su testi di Gabriella La Rovere, con la regia di Roberto Biselli, coadiuvati da due straordinari interpreti di musica popolare, Marco Baccarelli e Barbara Bucci ovvero Sonidumbra.
All’insegna della sinergia si è potuto realizzare un prodotto culturale di grande valore, tutto umbro e in qualche modo sfruttando l’antica arte dei “Ciarlatani” abili imbonitori medioevali, originari di Cerreto di Spoleto, ai quali è dedicato uno dei temi dell’ecomuseo e che, come dice il Prof. Piergiorgio Giacchè, sono stati i precursori del teatro moderno, del teatro d’azione.
Le storie che costituiscono il materiale drammaturgico in parte sono state rielaborate da antiche tradizioni locali, in parte appositamente riscritte con il preciso compito di coinvolgere le cosiddette eccellenze delle antenne museali dell’Ecomuseo della dorsale appenninica umbra che sono ben 12.
E tra raspe magiche, bighe volanti, cardinali presuntuosi e bestie parlanti, l’antica magia della Sibilla e le sue fate, la fatica delle gente di montagna, i pettegolezzi e la modernità che si scontrano con le ataviche consuetudini della valnerina, il Teatro di Sacco, con l’ausilio straordinario delle sonorità di Sonidumbra che sino messi a disposizione del progetto teatrale arricchendolo con le loro singolarissime melodie, L’ECO DEL MUSEO si è trasformato in uno straordinario strumento di comunicazione spettacolare, dove tradizioni e materiali antropologici si sono intrecciati con leggerezza ad una narrazione popolare, ma colta, riuscendo ad attirare e affascinare i suoi primi spettatori: e siamo solo a metà dell’opera.
Seguiranno infatti repliche a Cerreto di Spoleto l’8 agosto e a Monteleone di Spoleto il 9 agosto.
Riteniamo che questo particolare e riuscitissimo progetto capace di coniugare “tradizione e comunicazione spettacolare” possa avere gambe molto lunghe e potrebbe essere riproposto in molti luoghi, diventando significativo ambasciatore dell’Ecomuseo della dorsale appenninica e delle storie delle sue genti.

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