Violenza sessuale/ Vescovo Cancian: non cerchiamo il "capro espiatorio"
CITTA' DI CASTELLO - ''Stiamo attenti a non cercare ad ogni costo il 'capro espiatorio' contro cui scaricare tutte le responsabilita', comprese quelle non proprie'': e' quanto ha osservato il vescovo di Citta' di Castello, mons. Domenico Cancian, in merito all'arresto dei tre ragazzi della citta' umbra coinvolti nella vicenda della presunta violenza sessuale nei confronti di una quindicenne a Fano (Pesaro).
''Piuttosto - ha proseguito il vescovo - mettiamoci davanti in modo lucido i seguenti interrogativi: Perche' succede questo? Come possiamo, insieme, affrontare e superare le cause del disagio giovanile? Noi adulti che modelli siamo? Come possiamo favorire la crescita umana e spirituale dei giovani, la formazione alle relazione giuste, vere e belle? Come aiutare a intendere correttamente l'amore, la liberta', la responsabilita' e la gioia vera della vita, a partire da un quotidiano non raramente contraddittorio e senza regole? E dinanzi a queste domande ci accorgiamo che anche noi adulti abbiamo ancora molto da imparare''. Il vescovo ha espresso la sua ''vicinanza alla ragazza di Fano e alla sua famiglia per quello che e' successo e per la sofferenza, sicuramente grave, che l'ha colpita'', e ''alle famiglie dei ragazzi tifernati coinvolti nella storia inquietante della notte bianca di Fano. Ho visto genitori sconvolti e straziati - ha riferito - anzitutto perche' la loro versione dei fatti e' notevolmente diversa da quella che circola nei media. Se cosi' fosse si aggiungerebbe davvero un'ulteriore grave sofferenza alle famiglie che si stanno seriamente interrogando sull'accaduto. Mi ha colpito la seguente frase di una mamma di uno di questi ragazzi: 'Se ha sbagliato, e' giusto che paghi, ma se non ha sbagliato o ha sbagliato molto meno, deve pagare ugualmente?''. ''Sono scorretti - secondo mons. Cancian - sia l'istinto giustizialista, sia la tendenza a sottovalutare episodi che mettono chiaramente in evidenza cio' che i vescovi da tempo definiscono come il problema principale dei nostri giorni: l'emergenza educativa, morale e umana''.

Sunday
03/07/11
00:40
Forse il monsignore avrebbe potuto riflettere sugli insegnamenti del Vangelo dove i peccatori vengono prima di tutti gli altri per il Signore. Fa bene a stare vicino alla ragazza e alla sua famiglia, fa bene ad essere vicino alle famiglie di quei tre disgraziati di ragazzi, ma dovrebbe soprattutto preoccuparsi della sorte di questi ultimi perchè forse sono succubi di na società malata dove ci si dimentica dei preti pedofili e di un primo ministro che ne fa di cotte e di crude con il suo "bunga... bunga..."
AMEN
Sunday
03/07/11
11:08
Il Castello di Polenta
L'auquila di Polenta (DANTE :inf XXVII )
O passegger che per la via deserta
Affretti il passo,
Leva la fronte tua verso quell'erta ( il colle di S.Luca Bologna )
Guarda quel sasso.
Là sulla vetta nereggiava un giorno
Bieco un castello
Ed il signor dè suoi villani intorno
Facea macello
Il sangue che versò chiese vendetta
E Dio la fece;
Cadde il castello ed un'umil chiesetta
Surse in sua vece
Ma il loco è maledetto! I frati avari
Pace n'han tolta;
Regna la strage ancor nei casolari
Come una volta
Di sangue il reo baron più non colora
Valli e colline,
Ma il parroco bestial decima ancora
Le contadine
Questo per dire che la chiesa non ha titoli,per quel che ha fatto e fà,morali per dare giudizi, ci sono i giudici e le leggi a questo e solo a questo dobbiamo attenerci, se questi giovanotti della Castello bene sono colpevoli ebbene che paghino. La poesia è di Olindo Guerrini ed è tratta da Postuma
Sunday
03/07/11
18:48
C'è ancora chi, nella cosiddetta società civile, difende moralmente questi ragazzi? Con prove contro di loro giudicate schiaccianti dai carabinieri? E alla ragazza di 15 anni trovata con "liquidi" di questi personaggi sul corpo, denudata, con lesioni, lividi e sotto evidente e comprovato stato di shock nessuno ci pensa? Ora le vittime sono i tre "presunti" violentatori?
Sostenere che lei fosse consenziente e scusare questi personaggi allora facciamo prima ad instituire la legge del far west o meglio del più forte ed animalesco come uomini di Neanderthal.
Qualcuno di questi ragazzi dopo la violenza si vedevano tranquillamente in giro per la città a divertirsi, si stavano organoizzando per andare a trascorrere un'altra notte bianca in Riviera come se nulla fosse.
Ed il sindaco di Castello difende questi ragazzi e le loro famiglie? Forse lui è vicino a loro perchè loro sono vicine a lui?
Se un figlio commette questo ignobile reato la colpa è in primo luogo delle famiglie. Una famiglia che accetta una difesa del proprio figlio basata in questo caso sul fatto che la ragazzina di 15 anni fosse consenziente e subito dopo permette allo stesso figlio di andare in giro ad divertirsi e ad organizzarsi per altre serate all'insegna dell'alcool in Riviera non ha colpe?
Giustamente il giudice li ha spediti in carcere sostnendo una possibile reiterazione.
Questi ragazzi non si rendono conto delle loro azioni e nessuno ha fatto finora nulla per farglielo capire.
Qui stiamo navigando spediti verso uno stato che pratica l'impunità totale a partire dalle più alte cariche istituzionali fino alle famiglie.
Sunday
03/07/11
20:38
Non ricordo come si chiamaa quel cardinale o vescovo che ha attribuito la responsabilità alle donne aggredite e violentate sostenendo che solo loro a determinare tali reazioni vestendosi in maniera provocante?????
Wednesday
06/07/11
22:24
Ma di padre Fedele che è stato condannato a 9 anni ch così dice il nostro vescovo!
VEDI LINK:
http://affaritaliani.libero.it/cronache/ha_violentato_suora_9_anni_3_mes...