PERUGIA - La Fondazione di partecipazione Umbria Jazz ''opera in prima persona per quanto riguarda la ricerca e l'eventuale conclusione di accordi di sponsorizzazione con aziende private. Queste attivita' avvengono in maniera chiara e limpida, senza l'intervento di soggetti terzi, pubblici o privati'': lo afferma un comunicato della stessa fondazione, a seguito delle notizie di stampa sull'inchiesta romana che riguarda gli appalti Enac e ''che vedono implicato il nome di Umbria Jazz''.

''Il nome di Umbria Jazz - continua la Fondazione - e' stato affiancato a vicende relative ad indagini per reati di corruzione, in particolare relative al signor Paganelli e l'azienda Rotkopf Aviation Italia''. A questo proposito, nel suo comunicato la Fondazione fa rilevare che ''vi e' stato effettivamente un contratto di sponsorizzazione con la Rotkopf, con un contributo di 20.000 euro relativo all'edizione 2010 di Umbria Jazz. La somma finanziaria promessa - precisa la Fondazione - e' stata regolarmente contabilizzata da parte di Umbria Jazz, l'impresa ha beneficiato delle pubblicita' e altri servizi, come da contratto, durante l'edizione 2010'' ma ''purtroppo, la somma finanziaria promessa - fa rilevare il comunicato - non e' mai stata regolarmente erogata per intero da parte dell'impresa, generando un danno economico evidente alla Fondazione di partecipazione Umbria Jazz''.

La Fondazione, ''al fine di tutelare la propria reputazione e onorabilita', si riservera' di intraprendere opportune azioni nelle sedi giudiziali''. In un suo comunicato, anche l'ideatore e direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta, polemizza con il deputato Pdl Rocco Girlanda sulla sollecitazione di quest'ultimo ad ''accertare la provenienza'' dei fondi di Umbria Jazz. ''Venga pure - dice Pagnotta a Girlanda - venga pure o mandi qualcuno a controllare i conti di Umbria Jazz. Siamo a sua disposizione''. Siglando la nota, Pagnotta specifica di essere in Umbria Jazz dal 1973, ''e sempre a titolo gratuito''.

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Girlanda si ricrede su Umbriajazz: bene i chiarimenti - “Non ho mai dubitato della correttezza del modus operandi della fondazione Umbria Jazz, che anzi ho riconosciuto, e continuo a farlo, come una manifestazione di primo livello, seguita ed apprezzata in Italia e nel mondo: tuttavia la lettura alcuni passaggi pubblicati oggi sulla stampa hanno destato in me preoccupazioni che la nota della fondazione ha dissipato”.

È quanto dichiara Rocco Girlanda, deputato del Pdl, in risposta alla nota della Fondazione Umbria Jazz nella quale la stessa ha esplicitato la modalità di ricerca di fondi per la nota rassegna musicale.

“Mi fa molto piacere avere appurato dal comunicato della fondazione stessa che essa non si avvale di soggetti pubblici per la ricerca degli sponsor: in questo senso saranno le indagini giudiziarie a chiarire le dissonanze emerse da alcuni dialoghi pubblicati oggi dalla stampa, che mi auguro chiariranno ogni dubbio a riguardo. Auspico di tutto cuore – conclude Girlanda – che la fondazione e la manifestazione siano state tirate in ballo solo in maniera accidentale, per la credibilità e l’onorabilità di tutti i protagonisti e gli artefici della storica rassegna perugina”.
 


 

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