ASSISI - Due brani - 'Fratelli d'Italia' di Goffredo Mameli e 'Viva l'Italia' di Francesco de Gregori - ad aprire e chiudere uno spettacolo multimediale di 'teatro civile' sui 150 anni di storia dell'Italia, passando attraverso le grandi date, i padri della patria, le donne partigiane e i garibaldini, seguendo il filo rosso di un popolo ''che da' il meglio di se' nelle disavventure, nei momenti difficili'', secondo il suo autore, il giornalista Aldo Cazzullo.

Lo spettacolo 'Viva l'Italia' - tratto dal suo libro omonimo - e' andato in scena ieri sera sulla piazza della Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi, a pochi metri dalla tomba del Santo poverello, proclamato nel 1939 Patrono d'Italia.

Tre voci recitanti - Marianna Dal Collo, Paolo Valerio, Michele Ghionna - accompagnate dagli accordi del pianista Michele Fontana, uno schermo a rilanciare le immagini di guerre e di liberazioni, sul palco Cazzullo a marcare i passaggi della storia italiana - dal Risorgimento alla Grande Guerra, alla Resistenza - a ricordarne nomi e mostrarne volti, da quelli impressi sui libri di storia ai militi ignoti, dai militari leali alla Nazione ai sacerdoti che si schierarono.

E' stata un'impresa collettiva, di popolo, delle cento citta' - indica l'opera - la nascita dell'Italia 150 anni fa e la sua difesa contro l'aggressione nazifascita. 'Viva l'Italia' scivola cosi' per un'ora e un quarto, offrendo un testo godibile, come fosse vera piece teatrale, e materiale per una riflessione civile sulla storia recente e sul futuro del Paese: ''Talora parliamo dell'Italia - sottolinea Cazzullo - come se non fosse una cosa seria. E ci pare impossibile che siano esistiti uomini e donne per cui l'Italia era un'ideale che valeva la vita, e per cui 'Viva l'Italia!' furono le ultime parole''.

Allo spettacolo, rappresentato sullo sfondo suggestivo delle Basiliche di San Francesco - 'Assisi e' luogo dell'anima, centro di pace, dialogo e cultura', ha ricordato Cazzullo - e salutato da un lungo e convinto applauso, hanno assistito anche numerosi frati del Sacro Convento, con il custode, padre Giuseppe Piemontese, e il direttore della Sala stampa, padre Enzo Fortunato. Fra gli spettatori anche il sindaco della citta'', Claudio Ricci.
 

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