TERNI - Il tribunale di Terni ha prosciolto oggi per intervenuta prescrizione otto persone chiamate a rispondere, a vario titolo, di truffa aggravata nei confronti del Servizio sanitario nazionale, falso e concussione, nella cosiddetta indagine delle ''protesi d'oro''. Si tratta di due medici e un funzionario amministrativo dell'Asl di Terni e di cinque titolari di negozi di sanitarie.

Secondo la procura tra il 2001 e il 2003 i tre dipendenti dell'azienda sanitaria ternana avrebbero deliberato, attraverso pratiche fittizie, l'erogazione di contributi per acquistare materiale sanitario, come busti o carrozzelle, a nome di pazienti che non ne avevano bisogno o gia' deceduti. Il materiale, sempre secondo l'accusa sostenuta dal pm Elisabetta Massini, sarebbe poi stato venduto nelle attivita' commerciali coinvolte nell'indagine.

L'inchiesta era stata avviata nel 2004 dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Davanti al gup, nel novembre scorso, altri due proprietari di sanitarie, che avevano scelto il rito abbreviato, erano stati condannati a un anno e sei mesi di reclusione, mentre per un terzo commerciante il giudice aveva disposto il non luogo a procedere. Il processo per gli otto imputati davanti al tribunale di Terni era invece iniziato nel maggio scorso.
 

Condividi