PERUGIA - Si e' concluso poco dopo la mezzanotte di ieri, con volo aereo Tirana-Ancona, il viaggio in Kosovo dell'arcivescovo di Perugia-Citta' della Pieve e vice presidente della Cei monsignor Gualtiero Bassetti, che ha guidato una delegazione della Caritas diocesana al campo-missione Caritas Umbria di Raduloc, dove operano una ventina di giovani italiani e kosovari nel prendersi cura di quaranta bambini orfani o di famiglie disagiate e nel dare assistenza a tante persone che vivono in poverta'.

L'ultima giornata in Kosovo e' iniziata con la preghiera delle Lodi e proseguita con la colazione comunitaria sotto la grande tensostruttura del Campo. Al termine, con un festoso 'arrivederci' i bambini e i ragazzi hanno salutato gli amici perugini.

"Alla Chiesa kosovara abbiamo donato la bellissima realta' di questo campo-missione attivato dalla nostra Caritas regionale dodici anni fa - ha commentato mons. Bassetti -. Ma dalla Chiesa kosovara abbiamo soprattutto ricevuto dei grandi doni, come la possibilita' per tanti ragazzi di cambiare la loro vita venendo in questo Paese per stare accanto con gratuita' a chi soffre ed e' povero, conoscendo ed amando Gesu' attraverso gli 'ultimi', i suoi fratelli prediletti".

Mons. Bassetti e la delegazione della Caritas perugina hanno visitato poi il santuario di Letnice, raccogliendosi in preghiera e celebrando la S. Messa dopo aver attraversato in auto il Kosovo da una parte allKaltra, fin quasi a raggiungere il confine con la Macedonia., ammirando lo splendido paesaggio ricco di vegetazione e cogliendo la volonta' di un popolo di tornare alla 'normalita'' nel costruire case ed opere pubbliche e nel coltivare migliaia di ettari di terreno pianeggiante e collinare. Ma non mancano, le ferite visibili del conflitto del 1999 nel vedere case distrutte o lasciate andare in rovina perche' chi le abitava e' fuggito o e' stato ucciso.

Ultima tappa del viaggio in Kosovo e' stata la comunita' dei giovani di Vernakola, per la quale l'arcivescovo ha avuto parole di "incoraggiamento" e di "apprezzamento" per la scelta che hanno compiuto di vivere immersi nella natura e in solitudine per ritrovare se stessi e avvicinarsi al Signore con la preghiera e il lavoro.

"Dal Campo di Raduloc - spiega il direttore della Caritas diocesana, Daniela Monni -, la cui positiva esperienza e' arrivata fino a Vernakola, sono passati tanti giovani provenienti dall'Italia e dallo stesso Kosovo, tra i quali cinque seminaristi che la nostra comunita' diocesana ha ricevuto in dono. A volte i giovani arrivano per un'esperienza breve, magari durante l'estate, a volte si fermano per alcuni mesi, un anno, due o piu'. In Kosovo trovano una scuola d'amore, di bene nel prendersi a cuore i piccoli ospiti abbandonati".
 

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