Ricordate Fukushima
Inondano il reattore 1 sei metri di acqua altamente radioattiva, olii tossici in mare per un raggio di 300 metri.
I riflettori dei media sul disastro di Fukushima si sono spenti, anche per effetto di una precisa campagna del governo Berlusconi che punta a non far parlare dell'argomento per sabotare ulteriormente i referendum del 12 e 13 giugno. Eppure la situazione della centrale atomica giapponese colpita dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo scorso è tutt'altro che risolta. Anzi, continua a crescere l'apprensione rispetto ad un disastro nucleare già classificato al livello di Chernobyl.
Proprio oggi la Tepco, società che gestisce i reattori di Fukushima, ha reso nota una nuova, grave emergenza: quintali di acqua altamente radioattiva (2 milioni di becquerel di cesio per centimetro cubico) si sono riversati nel basamento dell'edificio che ospitava il reattore 1 della centrale. Il livello dell'acqua accumulato nel sottosuolo pare aver raggiunto i sei metri di altezza con un incremento di 37 centimetri in sole ventiquattr'ore, tanto da impedire ai tecnici di ripristinare le funzioni di raffreddamento del reattore.
Sembra inoltre che un'imprecisata quantità di materiale radioattivo appartenente al combustibile fuso (il fattore inquinante più grave) sia filtrato nella vasca di pressione del reattore. Ma non finisce qui. E' stata scoperta, nel mare proprio davanti alla centrale - in prossimità dei reattori 5 e 6 – una grande chiazza di olii tossici che raggiunge i 200- 300 metri di diametro.
Oltre all'ennesimo blocco delle pompe di raffreddamento, l'acqua radioattiva che ha inondato il reattore 1 diventa, in questa stagione, pericolosissima. L'accumulo coincide, infatti, con l'inizio del periodo delle piogge che facilitano le infiltrazioni nel sottosuolo e nelle falde acquifere sotterranee: da lì nella catena bio-alimentare. In quanto all'olio, invece, esso probabilmente deriva da due cisterne per l'olio pesante, danneggiate dallo tsunami e situate davanti ai reattori 5 e 6.
L'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare dichiara che la fuoriuscita sia limitata, per ora, all'area interna, mentre l'impatto nelle acque oltre i frangiflutti dovrebbe essere "estremamente limitato". I tecnici sono già all'opera per installare una barriera di contenimento. Ma non è dato sapere quale sia la reale entità della contaminazione e quale sia la verità sui reattori di Fukushima che rappresentano sempre più una bomba ambientale con cui dovrà fare i conti non solo il popolo giapponese ma l'intera umanità.
Fonte: verdi.it/energia

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