ROMA - Il presidente della Fondazione Italia-Usa Rocco Girlanda ha rivolto un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendo ''un autorevole intervento'' del Capo dello Stato sul caso di Amanda Knox, la ragazza americana condannata in primo grado dalla corte d'assise di Perugia a 26 anni di reclusione per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher e ora in attesa della sentenza d'appello.

In una lettera al presidente Napolitano, Girlanda - che e' anche deputato del Pdl e componente della commissione giustizia della Camera dei Deputati - scrive che il caso di Amanda Knox ha suscitato ''grandi discussioni e polemiche, soprattutto negli Stati Uniti dove sono stati coinvolti persino membri del Congresso e diverse autorevoli personalità istituzionali'', con riferimento soprattutto al tema della carcerazione preventiva, alla quale l'imputata e' sottoposta in Italia da oltre tre anni.

Un intervento del Capo dello Stato - secondo Girlanda - potrebbe contribuire ''a ricomporre e mitigare le tante polemiche che la vicenda ha generato al di qua e al di la' dell'Atlantico''.

''Sto lavorando personalmente da oltre un anno - si legge nella lettera di Girlanda a Napolitano - per cercare di appianare le tensioni, sia in Italia che negli Stati Uniti, che questo caso ha generato. Pur nel pieno rispetto dello svolgimento processuale e del ruolo della magistratura giudicante, non possiamo non notare che il processo di appello ha obiettivamente aperto piu' ampi e clamorosi dubbi su quelle che erano state considerate evidenti prove nella fase di primo grado, in cui non si erano ammesse possibilita' di ulteriori perizie e di audizione di testimoni, limitando così il dibattimento, di fatto, alle sole ragioni dell'accusa''.

''La domanda che mi pongo - aggiunge il presidente della Fondazione Italia Usa - e': chi risarcira' due giovani ventenni (oltre alla Knox, anche il coimputato Raffaele Sollecito, ndr), nell'auspicato caso in cui il processo di appello riconoscesse la loro innocenza, dei quattro anni di vita e di libertà che sono stati loro ingiustamente sottratti e che nessun indennizzo economico potrà mai compensare?''.

Nella lettera al Capo dello Stato, Girlanda - che ha piu' volte incontrato Amanda Knox nel carcere di Perugia e ha scritto un libro sui colloqui avuti con la ragazza - evidenzia che l'utilizzo, spesso improprio, della carcerazione preventiva ''caratterizza purtroppo da tempo il nostro Paese''; dice che in una sede di polizia di Roma un ritratto incorniciato di Amanda e' esposto accanto a quello di un boss mafioso piu' volte condannato con sentenze definitive, a testimoniare i successi investigativi del personale dell'ufficio; e sottolinea che un funzionario di polizia giudiziaria, ancora prima del processo, si e' lasciato andare a dichiarazioni gravemente colpevoliste nei confronti della ragazza americana, con motivazione ''su base psicologica'' e solo dopo un interrogatorio. Tutto cio' - afferma Girlanda - in grave violazione del principio di presunzione di innocenza; circostanze che appaiono tanto piu' gravi alla luce delle numerose risultanze del processo d'appello, dove - sostiene il deputato del Pdl - ''le prove e testimonianze emerse in primo grado si stanno rilevando nel migliore dei casi contraddittorie o inattendibili''.

Tali presunte criticita', ''avvenute nelle varie fasi sia delle indagini, con dichiarazioni fuori luogo da parte della polizia giudiziaria, sia del processo di primo grado -afferma ancora Girlanda - sono state ampiamente riportate e diffuse negli Stati Uniti, anche in talk show con decine di milioni di telespettatori, alimentando non senza ragione perplessità verso l'amministrazione della giustizia'' in Italia.

''Ben conscio della sensibilità che Ella nutre verso la nazione americana e verso gli eccellenti e storici rapporti di amicizia tra i due Paesi - scrive, infine, Girlanda al Presidente della Repubblica - mi permetto di rivolgerLe un appello perche' un Suo autorevole intervento contribuisca a ricomporre e mitigare le tante polemiche che questa vicenda ha generato al di qua e al di la' dell'Atlantico''.
 

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