Non è Internet fonte del sapere: scuola insegni a ragionare su documenti e testi
PERUGIA – Dietro ogni informazione credibile c'è un documento originario, un trattato scientifico, il rapporto finale di uno studio: è quella la base del sapere che ci aiuta a ragionare e ad affrontare i problemi complessi della nostra società. Non possono bastare le sintesi più o meno fedeli che ci propina Internet e che molti Studenti sono ormai abituati ad acquisire con la tecnica del copia incolla considerandole acriticamente come verità esclusive, uniche e scontate.
Di questi aspetti relativi agli strumenti ed alle metodologie più idonee a formare studenti, laureandi o anche semplici cittadini, si è parlato a Perugia - alla Sala Fiume di Palazzo Donini - nella giornata conclusiva del Seminario, “La biblioteca educa-Educare alla biblioteca”, promosso ed organizzato dal Servizio comunicazione del Consiglio regionale dell'Umbria, in collaborazione con la Sezione Umbria della Associazione italiana biblioteche.
La scuola di oggi, è stato detto negli interventi più specialistici di Laura Ballestra (Ifla) Information library section e di Piero Cavaleri Università 'C. Cattaneo' di Castellanza, non insegna a ragionare sui documenti o ad affrontare lo studio di un problema; ma si limita a fornire risposte come segmenti staccati di conoscenze.
L'insegnamento invece deve sempre più attivare lo spirito critico, indispensabile a muoversi ed a risolvere i problemi di una società in rapida evoluzione. Non serve più la nozione, mnemonica e fine a sé stessa, o risposte già scritte. E' molto più utile insegnare, soprattutto nelle scuole superiori e all'Università, il processo di ricerca che conduce alla riposta. In questa logica è necessario far capire che non ci si può limitare ai manuali scolastici, ma occorre approfondire, prendendo confidenza con i vari tipi di libri e di testi, da quelli specialistici a quelli divulgativi; da quelli che hanno indici ragionati e bibliografie puntuali per aiutare a capire il percorso che è stato seguito per arrivare ad assunti e verità e che presuppongono il ruolo essenziale delle biblioteche, sia generiche che specialistiche.
Di biblioteche pubbliche e del ruolo di supporto che hanno per la formazione di giovani ed adulti ha parlato Gabriele De Veris, presidente della Aib umbra. A suo giudizio la biblioteca moderna deve in primo luogo essere facilmente riconoscibile nel territorio, a partire dalla segnaletica. Ma anche Internet, tanto vicina al mondo giovanile, può rivelarsi utile ad avvicinare lo studente alla biblioteca, magari partendo da una presentazione accattivante e puntuale dei servizi che offre la biblioteca di quartiere.
Decisivo sarà comunque il fattore umano costituito dal personale che opera nelle biblioteche: un servizio che non può limitarsi a mettere libri a disposizione di chi li chiede ma anche fornire professionalità, essere di aiuto, fino ad organizzare nella sede della biblioteca occasioni di incontro di studio, approfondimenti, corsi di formazione per adulti.
Delle esperienze specifiche e delle competenze bibliografiche dell'Università di Perugia hanno parlato Andrea Capaccioni e Stefano Passerini. Le conclusioni del seminario aperto da Silvia Faloci responsabile della mediateca del Consiglio regionale, le ha fatte Paolo Gonnellini, dirigente del servizio beni culturali della Regione.

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