Assisi/ Per non dimenticare Peppino Impastato, una vita contro la mafia
È una notte calda, quella del 9 maggio del 1978, un’esplosione distrugge una parte della tratta ferroviaria Palermo-Trapani. Subito si pensa a un atto di terrorismo, in cui l’esecutore materiale, Peppino Impastato, militante della nuova sinistra e fondatore della radio libera Radio Aut, muore a causa dell’esplosione stessa.
Poco dopo, stampa, magistratura e forze dell’ordine cambiano versione: è suicidio. Peppino si è voluto uccidere facendosi esplodere.
Sarà necessario tutto l’amore e l’impegno della madre Felicia, del fratello Giovanni e di tutti i compagni di Peppino e del Centro Siciliano di Documentazione, impegnatisi a fondo, negli anni successivi, affinché si imponesse una verità che era già sotto gli occhi di tutti: Peppino Impastato fu sequestrato e ucciso dalla mafia.
L’incontro PAROLE/IMMAGINI/SUONI PER NON DIMENTICARE PEPPINO IMPASTATO. UNA VITA CONTRO LA MAFIA del 9 maggio 2011 vuole essere un ricordo del pensiero di Peppino Impastato, del suo profilo ironico e giocoso, delle feroci invettive lanciate da radio aut e dalla trasmissione Onda Pazza, attraverso la quale Peppino si prendeva gioco di mafiosi e politici, delle sue lotte quanto mai attuali, dell’amore cieco ma non inconsapevole con il quale si va incontro al proprio destino, della forza e della voglia di cambiare anche quando “fuori piove ma qua sembra che non si muova niente”.
Lunedì 9 maggio 2011 – ore 19 Ostello della gioventù Via di Valecchie – Assisi
Ideato e curato da Massimiliano Dragoni, Andrea Fongo, Luca Piccioni, Alice Scaglia e Francesca Vignoli

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