Osmosi dei Sensi presenta: “Segreti Maestri” di Stefano Borgia
Nato a Terni e formatosi presso lo studio del nonno professore di disegno, Borgia è un artista di dichiarata fama nel panorama artistico regionale, instancabile protagonista di numerose esposizioni personali e collettive a partire dagli anni ‘80 fino ad oggi a Perugia, Spello, Assisi, Gubbio, Spoleto, Roma, etc.
Quindici le opere che il maestro umbro ha deciso di realizzare ad hoc per L’Officina. Quindici tele tinte con “macchie” che sembrano prendere vita e parlare allo spettatore, invitandolo a far parte di un “ballo” divertente e divertito. Eseguite con tecnica mista, dalla vernice, alle tempere e fino al collage, su carte telate e tele in puro cotone, Stefano Borgia racconta la sua attuale ricerca tra diversi materiali e diverse filosofie, traendo ispirazione in ogni disciplina, dalla matematica alle religioni, dalla musica Jazz al silenzio del Monastero buddista di Pomaia, sino ai riti esoterici e tribali.
Come spiega Stefano Borgia durante la presentazione della mostra alla stampa: “L’opera d’arte dovrebbe aiutare alla sublimazione, agevolando cioè il passaggio da uno stato ad un altro. Oggi siamo in un clima di volgarità totale, perciò l’arte diventa necessaria nel modo in cui aiuta a guardare la vita in modo diverso, privo di negatività, privo dei riti e dei codici che ci legano alla vita quotidiana. Se la vita è fatta di codificazioni, l’arte rende liberi”.
E ancora: “Avvicinarsi all’arte è un percorso personale di accrescimento che porta ad elevarsi. Puoi avvicinarti alla parte più intima e la fai da solo. Il percorso è un’esperienza, è un fare, è un vissuto, è la vita che si auto-giustifica e l’esperienza di questo percorso resta sempre segreta”.
Di Segreti Maestri scrive Andrea Baffoni, curatore della mostra: “Linee istintive di un colore che, grazie alla sua natura viscosa, gioca sulla superficie pittorica in modo spontaneo raggrumandosi e stendendosi, senza alludere ad alcunché di reale. Purezza del colore e della forma; emancipazione dalla realtà; spontaneità del gesto. Gli smalti che colano sulla superficie sono quasi sempre rossi o neri (già una scelta) e nel suo “depositarli” Borgia non si lascia andare esclusivamente al caso, ma fa sì che essi creino delle forme, spontanee ed irregolari, ma pur sempre delle forme testimoniando la sua costante presenza. Nelle superfici sottostanti emergono forme pure come triangoli, quadrati o cerchi, in una gamma cromatica che spazia, senza troppe concessioni, tra nero, bianco, oro, arancio e rosso entro un rigore geometrico e un ordine che contrasta con la spontaneità sopracitata. Per cui regolarità ed irregolarità si fronteggiano e si oppongono in una convivenza costante”.
Per un Osmosi dei Sensi, una cena a tema, proposta dagli chef Ada Stifani e Noubiro Akamoto ha coinvolto presenti, per uno stimolante viaggio alla scoperta di emozioni e sensazioni attraverso la fusione e lo sviluppo dei cinque sensi.
Il progetto Osmosi dei Sensi, realizzato dall’associazione culturale L’Officina, è patrocinato da: Regione Umbria, Provincia di Perugia e Comune di Perugia - Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e sostenuto da Ballarani Agenzia di Servizi, Agel Ferro e Kosmos Arte.

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