Cultura – Zampa (Pd) "Vigileremo sul Governo per la questione dei fondi".
“Alla luce della linea definita in data odierna dal Governo per il reintegro del fondo, per la quale esprimo soddisfazione per l'attenzione rivolta al mondo della cultura, rimango comunque in attesa di comprendere come tale linea verrà definita e quali saranno i reali esiti sul precario mondo dello spettacolo, per il quale ritengo debba essere comunque tenuto alto il livello di guardia”. L’affermazione è del Consigliere Provinciale del Pd Laura Zampa che sull’argomento aveva presentato, nei giorni scorsi, una apposita interrogazione a sostegno alle iniziative dell’Agis.
“Molte sono le eccellenze presenti nella nostra Regione – ha ricordato sul documento la Zampa - che operano attraverso gli essenziali contributi statali del Fondo Unico dello Spettacolo, oltre che da contributi degli Enti Pubblici Locali. Da anni tali eccellenze oltre che favorire la crescita culturale della nostra regione creano un importante indotto e contribuiscono a diffondere una immagine di alto livello della Cultura dell’Umbria, come ad esempio il Teatro Stabile dell’Umbria, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto A.Belli, la Fondazione Perugia Musica Classica, Il Festival di Spoleto, il Festival delle Nazioni di Città di Castello, la Coop Fontemaggiore. In questo momento si avverte quanto mai urgente la necessità che gli Enti Pubblici e non solo, (Regione, Province, Comuni interessati, Fondazioni Bancarie) , si raccordino anche attraverso un apposito tavolo permanente anticrisi a favore del settore dello spettacolo umbro.
Infine, si è rilevata la necessità che gli Enti Pubblici della nostra regione concertino una strategia comune al fine di difendere e salvaguardare la continuità delle attività di spettacolo più qualificate e sopra citate concentrando le proprie risorse economiche in tal senso”. Per tutto questo la Zampa chiede di sapere “le eventuali modalità di adesione della Provincia di Perugia alle iniziative di mobilitazione indette dal Agis, FederCulture, ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni e le azioni che lo stesso Ente vorrà intraprendere a tutela e salvaguardia delle eccellenze umbre nel campo dello Spettacolo e della Cultura”.
Da Cittadino e Provincia

Thursday
24/03/11
16:17
Mi inchino ammirato alla perfidia del governo, che finanzia i teatri lirici aumentando il prezzo della benzina. Gli intellettuali ostili non hanno sempre detto che la cultura è il nostro petrolio? E allora si tassi il petrolio degli altri per poter continuare ad attingere a quello metaforico, prodotto dalle viscere della storia patria. «Un piccolo sacrificio che tutti gli italiani saranno lieti di fare», ha suonato il flauto Gianni Letta. Ma basta una passeggiata sul web per accorgersi che gli italiani non sono lieti per niente. Sono esterrefatti, me compreso, per la faccia tosta della politica, che chiede sempre «sacrifici» e mai ne fa. Che mette le mani nelle tasche degli italiani, ma si guarda bene dallo svuotare le proprie. I 236 milioni destinati a cultura e spettacolo (una miseria per un Paese che a cultura e spettacolo affida quel poco che resta della sua immagine nel mondo) era davvero indispensabile spillarli ai nostri carburatori?
L’accorpamento dei referendum alle elezioni amministrative di maggio avrebbe permesso, da solo, di recuperare ampiamente il maltolto. Aggiungerei al conto le auto blu e le scorte di statisti del calibro di Scilipoti. Per carità di Patria eviterò di ricordare quanto ci costi il volo di ogni Tornado sopra la Libia in fiamme (32 mila euro all’ora, comunque). Ecco, qualche testa fina starà già pensando: perché sprecare tutti quei soldi per la cultura quando ce n’è così bisogno per i bombardamenti? Che la tassa sul petrolio vada a finanziare la guerra del petrolio: resterebbe uno scippo, ma almeno uno scippo coerente. Massimo Gramellini