Deciso di organizzare una mostra itinerante sull'esperienza comune e la prosecuzione del progetto per i programmi europei.


MATERA - Multimedialita'e rilettura degli aspetti storici, artistici e sociali hanno consentito di valorizzare, grazie all'apporto delle Universita' e delle Regioni Umbria e Basilicata, il sito archeologico di epoca ellenistico-romana di Umni Qais, in Giordania.

Lo si e' appreso oggi a Matera nel corso della presentazione del progetto ''Archeogiordania'', che ha coinvolto per due anni enti e istituzioni di Italia e Giordania, grazie a un investimento di 250 mila euro, prelevati da fondi Fas di Basilicata e Umbria. L''iniziativa ha interessato un sito poco conosciuto della Giordania, abitato fino agli anni Ottanta da popolazioni locali e ora studiato e valorizzato grazie a tecniche di indagine e di illustrazione tridimensionali, alla definizione di nuove ''narrazioni'' sulla storia del sito stesso e di un itinerario denominato ''della Decapoli''.

Dalla Basilicata, e con l'apporto della scuola di specializzazione in archeologia, sono venuti gli aspetti tecnologici e culturali mentre dall'Umbria quelli legati alla promozione e valorizzazione turistica.

Ai lavori ha partecipato il direttore del Dipartimento delle antichita' giordane, Ziad al Saad, che ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti e ha evidenziato il ruolo di ''riappropriazione'' di parti poco conosciute della storia locale e il coinvolgimento delle comunita'. Gli organizzatori hanno deciso di organizzare una mostra itinerante sull'esperienza comune e la prosecuzione del progetto per i programmi europei.
 

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