Università Stranieri: “Qui si lavora per la pace,cultura antidoto contro guerra"
(di Claudio Sebastiani) (ANSA) – PERUGIA - Accoglie ogni anno poco meno di 8 mila studenti provenienti da 130 Paesi, talvolta in ''situazioni drammatiche'' come accade per la Libia e come e' gia' stato per Giappone ed Egitto ma queste tensioni riescono a rimanere fuori dall'Universita' per Stranieri di Perugia. ''Perche' comunque vadano le cose qui il nostro obiettivo e' pensare al 'dopo', a formare classi dirigenti preparate'' dice il rettore Stefania Giannini. E riguardo alla crisi libica sottolinea: ''alle forze armate spettera' il compito di vincere la 'guerra', se guerra e', mentre all'Italia spetta quello di vincere la pace''.
Un conflitto che comunque il rettore, ''da cittadina'', giudica ''maldestro e inquietante, del quale non si sa se portera' a dei risultati''.
Palazzo Gallenga ospita ora poco meno di 300 giovani laureati provenienti dalla Libia - ''casualmente in questo periodo'' sottolinea il rettore in un'intervista con l'ANSA - per un training linguistico di tre mesi finanziato dal Governo di Tripoli prima dell'esplosione della crisi. ''I docenti - spiega la Giannini - mi dicono di avere colto segnali di inquietudine tra di loro. Anche io ho avuto la sensazione che ci siano anime diverse perche' non bisogna comunque dimenticare che Gheddafi in 40 anni di regime ha costruito anche un consenso nel suo Paese''.
''Qui da noi ci sono ingegneri, economisti, medici - aggiunge - che vedono nell'Italia e in Perugia, capitale del dialogo interculturale, la prima tappa di un percorso umano e formativo''. La Stranieri, in piu' di un'occasione, ha accolto studenti di Paesi ''in situazioni drammatiche''. ''Malgrado il contesto da cui provengono - prosegue - trovano qui la possibilita' di continuare la loro formazione, anche umana. Il nostro obiettivo e' di pensare al dopo, per Gheddafi in Libia, per Moubarak in Egitto e cosi' via. Tutti questi Paesi vinceranno la loro scommessa se avranno una classe dirigente pronta a governare. E questo lo si ottiene se i giovani hanno gli strumenti di conoscenza e coscienza, ma anche per il contatto con il resto del mondo, soprattutto con Europa e Italia''.
Un processo al quale l'Universita' perugina contribuisce insegnando la lingua e la cultura italiana, ma ''dando anche il sistema di valori espresso dal nostro Paese''. ''L'Italia - aggiunge - non deve perdere il suo primato di 'potenza' culturale nel Mediterraneo. La vittoria della pace si costruisce sopratutto con il contributo della societa' civile e la componente universitaria e' fondamentale''.
''Bisogna essere in grado - ribadisce la Giannini - di governare i processi che stanno al di la' delle emergenza politiche. Come si fa? aiutando una nuova classe dirigente a governare e a sviluppare i propri Paesi. C'e' la Libia e l'Egitto, ma ci sono anche la Tunisia, il Marocco, il Libano e piu' in generale il Medio Oriente che hanno l'Italia come partner ideale purche' si sia in grado di essere li' leader team. Non possiamo perdere questa opportunita'''.
Una ''battaglia'' nella quale l'Universita' per Stranieri di Perugia e' in prima linea, ospitando giovani di nazioni che vanno dalla Cina agli Usa. ''Cerchiamo di vincerla - spiega il rettore - continuando la nostra attivita' in qualunque contesto. Come successo ora con i giovani libici ma anche come accaduto per l'Afghanistan dove siamo stati leader team nella formazione di magistrati e avvocati. Il nostro impegno lo dimostriamo cosi', senza essere soggetti all'onda emotiva del momento. Lavoriamo ogni giorno - conclude la Giannini - per vincere la pace''.

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