MILANO - Silvio Berlusconi e' stato indagato dalla procura di Milano con le ipotesi di reato di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in relazione alla vicenda 'Ruby'. Al premier, iscritto nel registro degli indagati il 21 dicembre scorso, e' stato inviato un invito a comparire. A confermarlo e' stato il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati in una nota nella quale si precisa che i reati sarebbero stati commessi ad Arcore "dal febbraio al maggio 2010".

Effettuate anche diverse perquisizioni oltre che nella casa genovese di Ruby, anche nell'ufficio di Nicole Minetti, il consigliere regionale della Lombardia che prese in consegna la giovane minorenne dalla questura di Milano e nella casa di Lele Mora, anche loro indagati nell'ambito della stessa inchiesta.

Secondo l'accusa, sostenuta dai Pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno, sarebbero stati numerosi gli incontri a sfondo sessuale tra Silvio Berlusconi e Ruby. I riscontri verrebbero dallo studio dei tabulati telefonici della giovane marocchina. Il primo incontro tra il premier e la ragazza risalirebbe al 14 febbario scorso, giorno di San Valentino, quando il Presidente del Consiglio avrebbe regalato alla giovane un abito. Ruby ha sempre sostenuto di non avere avuto rapporti sessuali col premier.

Immediate le reazioni dei legali del premier e del mondo della politica: "Si tratta in realta' di una gravissima intromissione nella vita privata del Presidente del Consiglio che non ha precedenti nella storia giudiziaria del Paese e che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura". Affermano in una nota congiunta i legali difensori del premier Silvio Berlusconi, Niccolo' Ghedini e Piero Longo. "La nuova indagine nei confronti del Presidente del Consiglio appare talmente assurda ed infondata in fatto ed in diritto che non meriterebbe commento alcuno. La vicenda non potra' che concludersi con una doverosa archiviazione".

"Il premier Silvio Berlusconi e' chiaramente oggetto di persecuzione da parte di alcune procure. La giustizia a orologeria e' ormai una triste consuetudine a cui gli italiani sono abituati". Ha dichiarato il Ministro dell'istruzione, Maristella Gelmini. Mentre Fabrizio Cicchitto parla di "fuga di notizie con chiari propositi di destabilizzazione politica".

"Rispetto per le indagini" premette il segretario del Pd Pierluigi Bersani, ma "per favore - aggiunge - ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi".
 

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