«E’ stato un pomeriggio indimenticabile e manterrò presto la promessa di tornare per recitare la Divina Commedia. Sono sbalordito dalla bellezza del premio che ho ricevuto dalla città di Gubbio» così ha dichiarato, al termine dello spettacolo “Il Malato Immaginario” di Molière andato in scena al Teatro Comunale la sera del 5 gennaio, l’attore e regista Gabriele Lavia, che ha ricevuto nel pomeriggio il Premio “Onor d’Agobbio” dalle mani della sindaco Maria Cristina Ercoli.

«Questo è un luogo – ha proseguito Lavia - che riesce ad esprimere cose prodigiose attingendo dai propri tesori. Parlerò di questo premio e dei messaggi che riesce a dare di grande livello.»

«Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa prima edizione del Premio – commentano la sindaco Ercoli e gli assessori Graziano Cappannelli e Lucio Panfili – che vuole arricchire il patrimonio culturale della città e rendere ‘onore’ a una modalità di fare e di essere del nostro artigianato, incentrata sull’eccellenza e sul richiamo alla storia. Qualcosa si aggiunge e nulla si toglie a nessuno, anche perché la città di Gubbio è patrimonio di tutti; non esistono ‘proprietà private’ ma lo spirito di costruire insieme una collaborazione che è al servizio della città. Se ci fossero dieci premi di valore e di livello, come del resto alcuni ce ne sono da tempo, ne dovremmo essere tutti fieri e orgogliosi e non certo turbarci per questo ... Del resto, il riconoscimento “Onor d’Agobbio”, istituito dal Comune di Gubbio, non è un’uscita estemporanea ma frutto di un percorso di ricerca che vede coinvolto da un lato l’Istituto Superiore Mazzatinti e dall’altro le eccellenze artigianali della città di Gubbio, che si trovano a lavorare e a confrontarsi per una rivitalizzazione dei propri saperi e delle capacità tramandate e acquisite».

« Vogliamo esprimere plauso e apprezzamento – commenta Giampietro Rampini presidente della Confartigianato – per questa iniziativa del Comune di Gubbio che, insieme ad altre, contribuisce a valorizzare i diversi linguaggi dell’artigianato e valorizza le espressioni della nostra cultura. Ho aderito al progetto e sono convinto che rappresenti uno stimolo interessante per dare risposte moderne alle sfide lanciate dalla contemporaneità. »

Il Premio “Onor d’Agobbio” cita un verso dantesco della Divina Commedia, e rende omaggio al miniaturista Oderisi. L’opera unica fatta a mano è composta da uno scrigno a tarsia rinascimentale degli ebanisti Minelli che riporta lo stemma di Federico da Montefeltro mentre all’interno compare una ‘formella’ in ceramica con riproduzione di un frammento delle Tavole Eugubine opera di Giampietro Rampini.

Il cartiglio della motivazione del Premio è stato eseguito su carta di cotone dalla calligrafa romena Ligia Hasinteanu con la supervisione e gli interventi pittorici dell’artista Toni Bellucci, esperto di segni e di scrittura. Questo è il frutto di una collaborazione tra diverse forme espressive e arti differenti che mettono in gioco i saperi, le idee, le energie e le risorse per lavorare insieme e ottenere un risultato comune, che è quello di promuovere le eccellenze e essere competitivi anche nell’attualità.
 

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