Spello/ Ancora a Villa Fidelia dipinti, disegni e ritratti di Domenico Bruschi
La mostra, promossa dalla Provincia di Perugia nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dall’Unità italiana, vuole ricordare un artista che non solo ha fattivamente contribuito a creare l’identità pittorica regionale ma ha riscosso successi anche nelle aree limitrofe.
SPELLO) - Nell’intento di recuperare un’interessante memoria pittorica locale, nel primo centenario dalla sua scomparsa, viene organizzata nella villa Fidelia di Spello (16 dicembre 2010 – 10 aprile 2011) una retrospettiva dedicata al pittore Domenico Bruschi. La mostra, promossa dalla Provincia di Perugia nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dall’Unità italiana, vuole ricordare un artista che non solo ha fattivamente contribuito a creare l’identità pittorica regionale ma ha riscosso successi anche nelle aree limitrofe. L’occasione offre l’opportunità di restituire all’artista il suo ruolo nel panorama pittorico di secondo Ottocento, ripercorrendo un percorso artistico coincidente con le tematiche e la fase risorgimentale che vede il padre del pittore Carlo Bruschi, attivamente impegnato per l’indipendenza. Notiamo come l’ascesa artistica del giovane Bruschi coincida con l’intento di disegnare una compagine politica unitaria ma anche uno stile della nascente nazione cosa che lo ritiene a ragione il pittore dell’Italia unita. La mostra si articola in sezioni, comprensive di una documentaria ed una dedicata ai ritratti e alle miniature. A commento delle opere esposte vengono presentate citazioni dai suoi scritti o dalle fonti dell’epoca. Nella prima sezione dal titolo “Formazione accademica e il periodo di studio (1853-1861)” si ripercorrono gli anni iniziali della sua carriera, volgendo l’attenzione sia all’ambiente culturale perugino allora nutrito di un nostalgico “peruginismo” che allo storicismo imperante ma anche agli studi condotti a Firenze, Venezia e Roma per ripercorrere gli insegnamenti dell’arte antica. Testimoniano questo momento le tempere per la parrocchiale di Tavernelle e quelle per la abazia benedettina di San Pietro in Perugia. Chiude la sezione il capitolo 1861: Bruschi e l’Unità, in cui si evidenzia l’ideale adesione alla lotta e alle tematiche risorgimentali che in qualche modo si riflettono nei temi pittorici del momento. Al “Periodo inglese e la seconda formazione (1862-1869)” è dedicata una necessaria scheda, dove si cerca di mettere a confronto quanto riportano le fonti dell’epoca con quello che è ricordato nei cataloghi delle Esposizioni relative agli anni 1865-1866-1867 in cui si citano bozzetti e soggetti già realizzati da Bruschi in quel periodo inglese. Questi dati sono, inoltre, integrabili con analoghe iconografie riproposte dall’artista in Italia come nel caso delle Quattro età dell’Uomo o le Fasi del Giorno. Lo studio del “Primo periodo romano e i contatti con l’Umbria (1870-1885)”, compreso tra la realizzazione del Trittico dell’Annunciazione presentato all’Esposizione romana del culto cattolico del 1870 e l’unanime successo di critica riscosso dalle tempere di palazzo Corsini in Roma, viene presentato attraverso le opere più significative del momento. Corredano la sezione alcune schede tematiche ritenute momenti pittorici significativi. Il “Secondo periodo romano e i contatti con l’Umbria (1886-1910)”, che va dalle pitture per Santa Croce di Bastia Umbra alla grande impresa della facciata del Monte di Pietà di Vicenza, ripercorre le più importanti imprese pittoriche relazionate con il mondo classico nel suo successivo compromesso con le novità tematiche che giungevano alle soglie del Novecento. Anche questo periodo è articolato da alcune schede tematiche esplicative del percorso artistico. Particolare rilievo viene dato alle decorazioni teatrali realizzate da Bruschi che nel secondo Ottocento fu maestro indiscusso del genere, spesso autocelebrativo per la nuova borghesia. Nella sezione “Ritratti e miniature” vi sono alcuni tra i suoi numerosi ritratti, un genere che denota l’abilità dell’artista nel cogliere l’essenza psicologica del soggetto dipinto, maestria che dalla grande decorazione si trasferisce nel piccolo formato della miniatura. Nel complesso il percorso evidenzia i costanti contatti di lavoro con l’Umbria, una relazione con la sua regione gloriosamente iniziata con le pitture allegoriche e storiche realizzate nel Palazzo Prefettizio, oggi sede della Provincia di Perugia. Nella “Sezione documentaria” sono presentati in modo sintetico gli scritti dell’artista - Pensieri sull’arte della pittura del Rinascimento e Gli stili dell’Ornamento che si riflettono nei concetti pittorici. Inoltre in questa sezione si riportano alcune lettere autografe riferite a incarichi di rilievo. Questa prima rivalutazione di Domenico Bruschi è corredata da un catalogo e propone una bibliografia completa ed aggiornata, elenchi cronologici di opere, disegni, spolveri e miniature con l’intento di costituire un valido punto di partenza per ulteriori studi monografici.

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