Montedoglio/ Zurli: basta con questo terrorismo delle chiacchiere
di Nicola Bossi
PERUGIA – “Basta con questo terrorismo sulla Diga di Montedoglio”: al telefono Zurli, vertice dell’ente irriguo umbro toscano che gestisce la Diga del Tevere sotto osservazione dopo un crollo da incubo, è arrabbiato nonostante il giorno di riposo preso dopo le nottate insonni e le audizioni dai magistrati. Il giorno si è aperto con la lettera shock di Ilvano Rasimelli su presunti errori di verifica la notte del crollo. “Non sa bene di cosa sta parlando. Primo: da giorni non pioveva e il meteo come ha dimostrato poi annunciava giornate nuvolose senza piogge importanti. La diga fa queste verifiche di piena da quattro anni senza nessuna conseguenza, per la precisione dal 2005 con la piena del Tevere che creò una forte alluvione. Le dighe sono soggette a controlli trentennali, ma solo oggi se ne sono accorti…ed oggi sono tutti esperti”.
Zurli smentisce anche lo scampato rischio di una strage: “La rottura della struttura dello sfioro non poteva poi determinare un danno anche alle altre strutture dato che sono comparti costruiti indipendentemente, proprio per evitare questa situazione”. Per Zurli le continue voci sulla diga rischiano di bloccare i servizi della diga stessa. “Rischiamo di tornare indietro di 30 anni: quando a Umbertide e Arezzo avevano l’acqua con le cisterne. Il Tevere rischia di non avere riserve a partire da questa estate. E in più da Montedoglio berrà anche Perugia, il Trasimeno e castiglion fiorentino. Se verrà abbassato il livello della diga ovviamente non si può garantire tutto. La diga è sicura proprio come ha dimostrato il crollo.

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