"Gavrilo una vita un destino" il libro di Marco Vinicio Guasticchi
Ha sorpreso tutti. Anche l’autore. La presentazione del libro, al Teatro Pavone di Perugia, di Marco Vinicio Guasticchi, “Gavrilo una vita un destino”, entrerà nella storia degli eventi della città, perché oltre 100 persone non sono riuscite ad entrare per una foltissima presenza di pubblico che si registra solo nelle più grandi occasioni. “Ho scoperto stasera – ha detto Guasticchi con voce emozionata – quanti amici sono con me: questo è il più grande regalo!”. E’ anche i bravissimi artisti, professionisti e non, che si sono succeduti sul palco sono suoi amici. Sì, perchè la presentazione del libro, con formula inedita, si è svolta secondo i più consumati canoni di un vero e proprio spettacolo che ha ricreato, con musica, lettura dei brani del volume e balletto, una situazione particolare che è riuscita perfettamente a far calare i presenti in quell’atmosfera del romanzo storico che fa respirare il clima di una Perugia dei primi del Novecento, il clima della prima grande guerra e il periodo fra le due guerre mondiali, ‘con un protagonista inseguito lungo il percorso della sua vita e del suo destino non scelto, ma determinato dalla storia’. Una storia che inizia con Gavrilo Princip, il rivoluzionario serbo che assassinò a Sarajevo l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero austro-ungarico e sua moglie, la contessa Sophie. Un attentato che viene convenzionalmente considerato la scintilla che fece scoppiare la prima guerra mondiale. Da qui, la sorte della vita di Marco, il protagonista del libro di Guasticchi, che fa una scelta da uomo e si arruola volontario, dando inconsapevolmente il via alla grande avventura della sua vita, fatta dal calvario e dalla ferocia della guerra, da rocambolesche fughe, costretto dagli eventi, e dai ritorni nella sua Perugia, dall’‘esilio’ che lo porta in paesi lontani, dalle tante trame che lo conducono in situazioni intricate, anche a contatto con i servizi segreti, e dai tanti pericoli corsi in cammino. Un cammino che attraversa le tragedie della prima grande guerra, la storia che porta alla seconda guerra mondiale, il periodo prefascista e fascista, fino al suo definitivo ritorno, dopo il congedo nel settembre del 1945, a Perugia dove ritrova i genitori ma pochissimi amici: molti sono morti giovanissimi per un ideale o per altri eventi legati alla guerra. “Una generazione cancellata – si legge nel libro - come quel ragazzo che all’inizio dell’estate del 1914 a Sarajevo aveva bruciato la sua giovinezza e quella di milioni di giovani. Un gesto che aveva condannato un’intera generazione”. “Ma come può un giovane – si chiede Marco – essere tanto disperato da gettare la sua vita come aveva fatto Gavrilo Princip: un eroico martire di non so quale nobile causa o semplice pedina di uno sporco gioco più grande di lui?”. Un volume dal sapore di guerra, ma leggero come una piuma, accompagnato dalle grandi emozioni e dalle passioni del protagonista che sa amare con intensità, a partire dalla sua indimenticabile Claudia. “L’approccio è poetico – afferma nella prefazione Vincenzo Cerami – e parte dal principio, shakespeariano, per il quale la storia cambia ma gli uomini rimangono sempre gli stessi. Il romanzo emana nostalgia sogni e tragedie del Novecento: un ritratto bonario dentro l’orizzonte senza luce in cui avvengono i fatti”. Per Cerami “la scrittura in prima persona di Guasticchi è connotativa e quasi cronachistica” mentre Corrado Zaganelli, che al termine dello spettacolo ha presentato il volume in maniera ‘severamente complice e simpaticamente pungente’, ha sottolineato che ‘la sua tecnica narrativa non da tregua al lettore’. Zaganelli ha parlato di ‘recupero di una generazione, quella dei nostri genitori segnati dalla guerra, di splendidi ritratti umani con elementi autobiografici, di elementi cattolici di grande forza ma anche di radici associate alla ciaramicola come esorcismo dai turbamenti per essersi arruolati alla guerra’. Non ha mancato di esprimere la sua stima al Guasticchi presidente della Provincia che ha reso l’Ente in poco tempo ‘punto di riferimento’ con la crescente sensazione che non è inutile’. Una domanda e risposta finale tra Zaganelli e Guasticchi, che ha concluso l’evento, ha fatto emergere la natura dell’autore: un sognatore romantico che nella notte insonne lascia da parte la ratio e scrive libri, un uomo che quando parla del potere afferma che le responsabilità si prendono in solitudine, un grosso fardello: per questo l‘antidoto che gli permette di sognare e far sognare. A lui è molto piaciuto il finale del suo libro! Sono state le note musicali di Ivano Rondoni, specializzato nell’uso di clarinetto piccolo, e di Stefano Grondona, figura di spicco nel panorama chitarristico internazionale, ed il balletto del coreografo Luca Bruni ad accompagnare la lettura dei brani del libro eseguita dagli attori Walter Corelli ed Emanuela Faraglia. Un ‘fuori programma’, con esecuzione di brani popolari da con due fisarmonicisti non professionisti ha animano il Teatro: Diego Guerrini da Gubbio ha eseguito ‘1000 lire al mese’ e ‘O sudato ‘nnammurato’, mentre Aviano Rossi, accompagnato dal pubblico, ha eseguito ‘Bella ciao’. Paola Costantini è stata madrina dell’evento. Antonio Vella titolare della Edimond che ha pubblicato il volume ha detto che “vuole puntare sulla ricerca letteraria e sulla scoperta di talenti nascosti da scovare e, per questo, ha istituito il Premio letterario di Città di Castello”.

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