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Tra i diritti inalienabili del bambino c’è anche quello a respirare aria pulita per poter sviluppare la propria intelligenza senza impedimenti. Uno studio pubblicato su “Pediatrics” mette in evidenza come questo non accada quando le donne in gravidanza sono sottoposte ad esposizione prolungata agli idrocarburi aromatici, policiclici (Pah) che “riducono il quoziente intellettivo di quasi cinque punti con effetti sul nascituro paragonabili a quelli del piombo”. L’autrice dello studio, Federica Perera, ha svolto un’analisi su 249 bambini, iniziata nel 1998 e durata 11 anni. I bambini, nati da mamme esposte a tre fasce diverse di livelli di Pah, monitorato dal terzo mese di gravidanza, avevano un QI dai 4,3 ai 4,67 punti più basso degli altri, come riporta Adele Sarno sull’Espresso del 19 novembre. Chissà che il diritto dei nascituri a non perdere punti del quoziente intellettivo, a causa dell’inquinamento atmosferico, possa essere tema di dibattito anche in Umbria. Mancano forse donne in politica perché lo diventi? Condividi