Ieri ho avuto il piacere di intervenire alla presentazione del libro di Dacia Maraini, “Diario di anni difficili”. Questo libro affronta con coraggio temi cruciali come la violenza di genere e la condizione femminile nel mondo contemporaneo. 

Maraini ci invita a riflettere su quanto il patriarcato continui a essere una forza pervasiva, alimentando oppressioni e violenze. È fondamentale aprire spazi di dialogo e interrogarsi su cosa possiamo riscrivere insieme per le generazioni future. 

Una delle immagini più potenti del libro è quella in cui descrive l’opera di Frida Kahlo dove è raffigurata una cerva con il volto di donna, trafitta da frecce ma che continua a correre verso un mare in tempesta. Questo rappresenta la sfida delle donne: ma non basta essere resilienti, serve anche essere resistenti. È tempo di riprendere in mano le nostre storie e trasformare il dolore in cambiamento. 

Occorre prendere quelle frecce che sono sul corpo, riconoscerle saperle nominare saper fare in modo che quel dolore che si è scritto nella nostra generazione provi a modificare qualcosa per quelle successive.

La violenza di genere non è solo un fatto individuale, ma una questione collettiva che ci riguarda tutti. Dobbiamo affinare il nostro sguardo e riconoscere la forza della resistenza che è un valore che dobbiamo riscoprire perché significa spingere indietro una forza. E noi donne dobbiamo ancora spingere indietro moltissimo pensando che la violenza di genere è un grattacelo al cui vertice c’è il femminicidio ma che è purtroppo abitato anche su tanti altri piani.
Grazie dunque a Dacia e quante e quanti hanno promosso questo dialogo.

 

Così si legge in un post pubblicato su Facebook da Vittoria Ferdinandi 

Condividi