La giunta regionale e la sanità privata. La nota di Giuliano Giubilei
Il titolo del giornale più vicino che c’è alla Giunta regionale è di per sè un atto di accusa. E la prova definitiva dello sfascio della Sanità pubblica, del livello a cui la Tesei l’ha fatta precipitare.
Ma forse c’è del metodo in questo fallimento. Perché l’incapacità di dare risposte ai cittadini promuove automaticamente la Sanità privata.
E non era forse questo che si prefiggeva la destra guidata dalla Tesei, la sindaca del fallimento di Montefalco così amorevolmente sponsorizzata da Salvini? Lo aveva scritto chiaro e tondo nel suo programma elettorale.
Storicamente, in Umbria, diversamente da altre realtà del paese, la Sanità è stata essenzialmente pubblica, perché il pubblico ha sempre dato una buona risposta in termini di efficienza, di qualità e di servizi. E questo nessuno lo può negare.
Per questo motivo le cliniche private avevano, nella concezione dei cittadini, un ruolo residuale. Anche sul piano della qualità dell’offerta.
Ma è ovvio che se la Sanità pubblica non da più le risposte di un tempo, inevitabilmente le persone si rivolgono ai privati. Ed è questo che vogliono la Tesei e compagnia bella.
I segni di un maggiore attivismo dei privati già si vedono. Come la maggiore offerta (a che costi per i cittadini!!) o come il consistente numero di professionisti che lasciano il pubblico per dedicarsi al privato. Sono bastati due anni per avviare l’operazione. Sulla pelle e la salute della gente.

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