di Stefano Vinti
La grave diseguaglianza è quella tra chi negli ultimi due anni ha continuato a lavorare, guadagnando soldi che non poteva spendere e chi ha perso ogni reddito: il tasso di risparmio in Italia è passato dal 2,39% del reddito disponibile nel 2019 al 10,81 nel 2020. Quindi, durante la pandemia si è accumulata ricchezza privata, chi era ricco è diventato sempre più ricco, mentre lo Stato ha generato nuovo debito pubblico, passato dal 134,4% del PIL al 160 % del 2021.
La nuova politica monetaria della Bce e della UE, superando momentaneamente l'austerita' liberista, ha permesso all' Italia, e a molti altri Paesi, di aumentare il debito con una spesa sugli interessi decrescente invece che crescente.
Non è difficile prevedere che questa situazione non potrà durare per sempre.
 

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