Pochi, anzi pochissimi i giovani che hanno aderito al primo Vaccino Day dell'Umbria. La risposta è stata misera, appena 340 sono stai i giovani della fascia 12/18 anni che hanno scelto domenica come giorno per vaccinarsi in corsia preferenziale. Un peccato davvero perchè ci aspettavamo tutti una maggiore risposta, l'abbiamo chiesta e stimolata, ma i giovani non hanno risposto.
Tutti i centri vaccinali erano a disposizione ma in pochi hanno scelto di approfittare, considerando che la scuola bussa alle porte. Un peccato perchè la situazione non è rosea nella nostra regione, considerando che ad oggi in Umbria non si è ancora ragiunta la quota del 50% di vaccini somministrati in prima dose per quella fascia di popolazione. C'è uno zoccolo duro che non ha fretta di vaccinarsi o la scelta dei genitori tende al non farlo, a non sottoporre i propri figli alla terapia vaccinale? Una giornata sprecata e un'occasione mandata in fumo per aumentare la percentuale e per accicinarsi ad un traguardo di sicurezza.
Ci vuole un cambiamento di rotta, o forse di mentalità, prima del punto di non ritorno, prima di presentarsi all'apertura delle scuole con una percentuale di non vaccinati troppo elevata.

La situazione in Umbria però non è delle migliori nemmeno per gli under30, quelli che sono in età universitaria, tanto per intenderci, ma nemmeno per le altre fasce d'età. Intanto puntuale dopo le ferie e le vacanze tornano le zone di rischio: come una spada di Damocle rischiano, e questa volta sul serio, Sardegna, Sicilia e campania, vale a dire le tre regioni che più hanno accolto ruristi e spostamenti, esattamente come era accaduto lo scorso anno. 

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