Il Prof. Pier Luigi  Lo Palco, brillante Medico Epidemiologo della Universita’ di Pisa,ora chiamato anche  a dirigere l’Assessorato della Salute in Puglia, sua terra di origine,ha chiarito recentemente con forza e scienza alcuni aspetti, con relativi impatti sociali, della attuale fase mondiale.

1) Siamo di fronte ad una Pandemia;ovvero ad una malattia infettiva, che colpisce piu’ continenti in maniera diffusa.

2) Una pandemia NON SI PUO’ CONTROLLARE , in senso assoluto, ma se ne possono mitigare gli effetti.

In termini piu’ chiari: siamo di fronte ad un Virus, che come la stragrande specie dei Virus con poche eccezioni, non risponde a terapie consolidate dai protocolli Internazionali,con farmaci di sicuro e certo effetto .Tutte le terapie adottate, ad oggi,si basano infatti  su presupposti scientifici teorici.

Lo scopo della lotta alla malattia da Co.vi.d .19 ( Corona Virus Disease 2019) e’ ad oggi quello di diminuire i contagi,soprattutto nelle fasce di popolazione piu’ a rischio,per eta’,malattie presenti,condizioni di salute complessivamente precarie e direttamente diminuire la CIRCOLAZIONE del Virus.

Se tutti siamo a rischio nel contrarre una infezione,ovviamente, dal punto di vista statistico, alcune categorie possono sviluppare la malattia in maniera piu’ grave rispetto ad altre;ma questo e’ appunto un dato statistico e non puo’ essere generalizzato.

Di piu’: se troppe persone si ammalano  si saturano velocemente i reparti ospedalieri specializzati nella cura di queste malattie, con conseguenze sulla qualita’ delle prestazioni che i Medici ed il Personale sanitario possano dare.

Ci vorra’ pertanto  tempo prima che la malattia venga debellata , anche grazie ai vaccini in arrivo e probabilmente avremo una fase che si chiama in MEDICINA Endemico -Epidemica.

Cioe’ la malattia girera’,finche’ circa il 95 per cento della popolazione non avra’ sviluppato gli anticorpi, sia naturali che,soprattutto, indotti dalla vaccinazione;con focolai minori e piu’ limitati.

La convivenza pertanto con le precauzioni raccomandate, in questa come in altre Epidemie di questo tipo ,cioe’ limitare i contatti diretti, uso delle  le mascherine, il lavaggio delle mani, l’evitare gli ambienti troppo  affollati, andra’ avanti per molto  tempo.

Questo perche’ la trasmissibilita’ del Virus e’ a genesi respiratoria, a differenza ,ad esempio, di altre malattie virali come l’Epatite B e C,la cui trasmissibilita’ e’ per via non respiratoria e presuppone pertanto una prevenzione diversa, piu’ mirata,socialmente meno impattante e nei confronti di alcune,come l’Epatite C ,si hanno  oggi farmaci di provata efficacia.

Di tutto cio’ ne dobbiamo fare  ragione: non c’è virologo od esperto televisivo che possa ribaltare questo quadro e questa necessita’ di modificare per diverso  tempo, o forse per sempre, i nostri stili di vita, per lavorare e studiare adeguandoci a queste limitazioni, per la nostra personale salute, per i nostri piu’ importati affetti, per la salvaguardia delle collettivita’.

Marco Bertozzi, Medico Igienista - Associazione Nazionale Medici di Direzione Ospedaliera-ANMDO Umbria

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