Così sarà la classica marcia Perugia – Assisi nel 2020. Domenica una lunga fila di persone, distanziate fra loro e legate da una corda, unirà le due città simbolo della Pace.

Bene hanno fatto gli organizzatori a non annullare la manifestazione e proporre questa “catena umana” per testimoniare il bisogno di Pace e rivendicare la Pace.

Il Covid non si ferma, i contagi aumentano, il pericolo di una nuova emergenza sanitaria sempre più minaccioso, nonostante parole al vento che inneggiano stupidamente al negazionismo. Come sia possibile negare l’evidente è incomprensibile, e come la destra possa, con forza e violenza, sostenere la presunta strumentalità di alimentare paure è il segno di una totale assenza di progettualità, di idealità, di argomentazioni. Si creano indignazioni sul nulla, si scagliano anatemi, si genera qualunquismo, elemento essenziale per poter parlare alla pancia della gente. Si svilisce così il dibattito politico, si cerca così di deviare dalle vere emergenze e di nasconderle, di sottrarre diritti, di ridurre la partecipazione.

La catena umana, oltre a denunciare le guerre oggi in essere (tante troppe), la negazione dei più elementari diritti umani e di vita, lancia un messaggio a tutti gli uomini di buona volontà per l’impegno sociale, perché non possiamo stare chiusi in casa nel nostro isolato confort, perché il mondo ha bisogna della sua umana gente.

Anche Papa Francesco con la sua terza enciclica “Fratelli tutti” vuole lanciare questo messaggio.

L’umanità è in serio pericolo. Non si possono negare i disastri ambientali, non si possono chiudere gli occhi per questioni economiche, non si possono nascondere le crescenti povertà e sofferenze di miliardi di persone.

Il dramma del mondo è difronte a noi e dietro di noi, non possiamo scappare, una catena ci lega.

Umbrialeft sarà sempre parte di questa catena: la catena della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza.

Attilio Gambacorta
Associazione culturale Umbrialeft

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