di Daniele Bovi Se Perugia è "di tutti", così come recita lo slogan della lista civica a sostegno del candidato sindaco di centrodestra a Perugia Pino Sbrenna, la Scuola di Lingue estere dell'Esercito, sembra essere feudo di Augusto Staccioli. Il generale di brigata e comandante (ora in aspettativa) della suddetta scuola infatti, ha avuto la pensata di affiggere un suo manifesto, così come testimonia la foto, proprio sui muri della scuola immersa nel verde del parco di Santa Giuliana. Un caso di affissione abusiva come non si era mai visto. Per la verità, onde evitare di imbrattare i muri di una istituzione, come quella dell'Esercito italiano, per definizione apolitica e al servizio dell'intero Paese, il generale ha avuto il merito di incollare il manifesto almeno sopra un pezzo di cartone, poi assicurato ad una inferriata. Un caso di attacchinaggio abusivo (ricordiamo che l'affissione può essere fatta solo sugli appositi spazi messi a disposizione dal Comune, le cosiddette plance) sfuggito pure al meritorio dossier sul fenomeno presentato dai radicali di Perugia proprio questo lunedì. Fino ad ora si erano visti i manifesti di Miroballo (Lega Nord) sparsi a casaccio sui muri della città, oppure quelli del forzanuovista Donti sotto i ponti della superstrada o sulle tabelle degli autobus in via dei Filosofi (presenti ancora questa mattina). Ma che un generale appenda il suo manifesto elettorale sui muri di una caserma non si era mai visto. Mentre scattiamo le foto all'esterno della caserma ci sono due giovani militari che passeggiano. "Lo sapevo - dice uno all'altro - che prima o poi sarebbero venuti a fà le foto". Condividi