TERNI - Ogni giorno, nel mondo, muoiono 6.300 persone per incidenti sul lavoro in oltre 300 milioni gli incidenti: 2,3 milioni di morti all’anno. Con la crescita della globalizzazione e del commercio ad essa legato cresce anche l’aspettativa di un comportamento etico delle imprese in ogni fase del loro business, nella pratica attenzionale verso la salute e la sicurezza dei dipendenti. Per soddisfare le esigenze e i requisiti a livello globale, oltre 50 paesi e organizzazioni, fra cui l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), hanno lavorato per la creazione della norma ISO 45001 con l’obiettivo ultimo di fornire uno strumento che possa essere utilizzato da qualsiasi impresa, in qualsiasi ambito, in ogni parte del mondo. La ISO 45001 offre alle organizzazioni, oltre ad uno standard riconosciuto a livello internazionale, l’indirizzo corretto per formalizzare e strutturare la gestione del rischio, la gestione della conformità legislativa, la diffusione di pratiche di lavoro più sicure e la valutazione delle prestazioni di sicurezza e di salute dei lavoratori. L’approccio sistemico facilita la diminuzione del numero di incidenti e la continuità del business.

L’analisi dei rischi nei luoghi di lavoro e le indagini conseguenti a infortuni e incidenti di varia entità devono tener conto degli aspetti comportamentali individuali e dell’influenza esercitata dall’organizzazione aziendale.

Gli errori possono essere individuali, tecnologici (macchinari, impianti e processi) e organizzativi. Tali aspetti interagiscono tra loro consentendo il verificarsi dell’infortunio. La scuola, l’informazione e la formazione sui luoghi di lavoro possono contribuire a concepire una vita lavorativa con “zero infortuni”, così come è possibile, con un rigido protocollo igienico sanitario, anche in epoca di Coronavirus, garantire la salute dei lavoratori.

Individuare gli errori e le connessioni che li legano, in una sorta di tracciato che collega la fonte del pericolo all’infortunio, significa, non solo porre in atto tecniche avanzate di prevenzione antinfortunistica, ma anche promuovere lo sviluppo di una cultura della sicurezza. La formazione dei lavoratori fa parte dell’educazione permanente e può essere fatta anche attraverso il teatro o forme artistiche di recitazione e spettacolo o da forme creative come la musica. Il teatro e tutte le forme artistiche non devono essere considerate fine a sé stesse, ma viste anche come strumento per realizzare un’attività educativa di formazione e di presa di coscienza della propria individualità e dell’appartenenza ad una comunità. Il miglioramento continuo consente alle organizzazioni di predisporre luoghi di lavoro sicuri e salubri, prevenendo lesioni e malattie correlate al lavoro.

Così facendo la sicurezza e la qualità dell’ambiente lavorativo, attraverso il teatro, diventano un bagaglio familiare utile per far crescere la cultura della sicurezza intesa come l'insieme delle misure preventive da adottare per rendere salubri e sicuri i luoghi di lavoro.

Il teatro può aiutare a riscoprire il piacere di agire e di sperimentare forme diverse di comunicazione, favorendo una crescita integrata di tutti i livelli della personalità. In questo senso è uno strumento educativo in grado di restituire una centralità all’essere umano nell’affrontare le problematiche sulla sicurezza rendendolo partecipe ad un processo di crescita individuale e collettiva, è comunque auspicabile un’unità delle conoscenze e delle esperienze intorno alla gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Il ruolo predominante sarà giocato dalla prevenzione, se indirizzata a creare una coscienza professionale tesa ad evitare le cosiddette morti bianche. L’AST di Terni ha sperimentato al Caos un’esperienza: un giorno a teatro per la sicurezza che ha coinvolto le varie maestranze dell’azienda e che ha riscosso un notevole successo di partecipazione e di coinvolgimento dei presenti, compresi gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Allievi-Sangallo” di Terni. 

Lo spettacolo “Il virus che ti salva la vita” al Secci era stato organizzato per diffondere l’importanza di un comportamento virtuoso sul lavoro, promuovendo e diffondendo la cultura della sicurezza per trasformarla in un “virus” che contagi ciascun lavoratore e cittadino. È questo uno degli obiettivi più importanti per Acciai Speciali Terni.

L’UNLA di Terni sta realizzando con esperti, presso le scuole tecniche e professionali, incontri su questo specifico tema per trasmettere la cultura della sicurezza, da configurare come “virus” capace di coinvolgere tutti (docenti personale non docente, studenti e famiglie) attraverso il teatro o uno spettacolo culturale (realizzato dagli studenti anche in forme virtuali) ritenendolo un mezzo utile a promuovere la salute e la dignità dell’uomo. Un percorso di crescita e di sviluppo in grado di educare gli studenti e di guidare il cambiamento, senza farsene travolgere.  Perché tutto ciò si concretizzi è necessario che ciascuno sia protagonista di tale presa di coscienza e che consideri la salute di chi lavora come un patrimonio non solo individuale ma dell’intera collettività.

Giocondo Talamonti

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