Rifondazione comunista dell’Umbria esprime viva soddisfazione per la decisione di bloccare i pagamenti dei conguagli che i proprietari degli appartamenti delle zone Peep avrebbero dovuto al Comune di Perugia, secondo quanto stabilito dall’ente locale, per il pagamento dei maggiori oneri per l’espropriazione e l’urbanizzazione sostenuti rispetto a quanto anticipato dalle cooperative che avevano provveduto alla realizzazione degli immobili.
Una sentenza della Cassazione fa ora giustizia e da ragione agli inquilkini e proprietari degli appartamenti che due anni fa avevano giustamente protestato contro un provvedimento dell’amministrazione perugina che appariva iniquo e finalizzato solo a fare cassa per appianare il buco di bilancio. Quel milione e mezzo di euro lo dovevano al Comune le cooperative che avevano costruito gli immobili vent’anni prima e non certo i proprietari!!
Come aveva sostenuto Rifondazione non c’erano le condizioni necessarie da parte del Comune di richiedere il pagamento dei conguagli visto che la convenzione era stata stipulata con le cooperative edilizie e non con i soggetti proprietari; inoltre, le convenzioni risalivano agli anni ottanta e i termini per rivendicare il pagamento degli oneri sono decennali, quindi abbondantemente scaduti. Ora la magistratura da ragione ai proprietari proprio riconoscendo questi fatti evidenti.
I cittadini hanno vinto, grazie alla mobilitazione dei comitati spontanei, all’impegno dell’associazione dei consumatori e al sostegno anche di Rifondazione, che si è spesa perché l’amministrazione comunale non portasse a compimento un provvedimento “vessatorio” e ingiusto nei confronti dei tanti soggetti deboli – pensionati e famiglie a reddito basso – che grazie alla zone Peep sono diventati proprietari di case.
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