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Una perizia calligrafica al centro della quarta udienza del processo ai quattro spoletini, accusati di aver costituito una cellula terroristica, di cui Michele Fabiani, il ventiduenne a cui viene imputato l'invio di due proiettili alla presidente della Regione Umbria nell'agosto 2007, sarebbe il fondatore. Similitudini tra la calligrafia della lettera, contenente due proiettili, inviata a Maria Rita Lorenzetti, e la calligrafica di Michele Fabiani, estrapolata da suoi manoscritti in carcere, sono state rinvenute dagli inquirenti. Della “prova calligrafica” non era a conoscenza la difesa che verificherà ora, tramite una perizia, se tali analogie possano essere davvero attribuite ai due scritti. Per il Comitato 23 Ottobre, che ha divulgato il 19 maggio un comunicato, “la prova calligrafica”, di per sé non scientifica, è il tentativo di avallare una tesi, quella della costituzione di una cellula terroristica, che parte da un assioma: “Michele e gli altri sono anarchici e non potevano essere che loro”. Il controesame verrà completato nella prossima udienza, prevista il 30 giugno, quando a prendere la parola, dopo Marco Lucenti, sarà l’avvocato Parenti, entrambi legali di Fabiani e gli avvocati di Damiano Corrias, Dario Polinori e Andrea Di Nucci. Condividi