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d Un "improvviso" aumento del prezzo del carburante a partire dallo scorso fine settimana, che va dallo 0,30 per la benzina allo 0,40 per il gasolio, è finito sotto la lente di Federconsumatori della Cgil Umbria "L'aumento è ingiustificato - spiega in una nota Alessandro Petruzzi - per due motivi principali: il prezzo petrolio nelle borse internazionali sta sì risalendo, ma molto lentamente ed è ancora molto distante dai 100 euro al barile di un anno fa; i tassi di sconto della Bce sono ai minimi storici e anche negli ultimi giorni sono ulteriormente scesi". La Federconsumatori Umbria denuncia dunque "l'ennesima speculazione messa in atto dalle compagnie petrolifere con la complicità del governo italiano, che incassa attraverso le accise il 52% del prezzo finale del carburante, più il 20% di Iva sul prezzo complessivo". "Ci chiediamo .- conclude Petruzzi - come mai il Governo, in un momento di crisi e di contrazione dei consumi, anziché applicare la famosa e sbandierata Robin Tax, consente l'ennesima speculazione, colpendo l'intero sistema economico e produttivo italiano, all'unico scopo apparente di fare cassa con le maggiori entrate tributarie". Condividi