TERNI - C'è anche l'imprenditore Pio Piccini, bloccato stamani all’alba a Terni, nella sua abitazione di via Beccaria, tra gli arrestati dell'inchiesta della procura di Torino su FinPiemonte, che ha portato in carcere l'ex presidente della cassaforte della Regione Piemonte, Fabrizio Gatti nonché Massimo Pichetti, amministratore di una società privata. Indagine che ruota attorno all'investimento in una palestra.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, Gatti avrebbe compiuto un investimento di diversi milioni di euro, attraverso la società immobiliare Gem da lui di fatto amministrata, in un immobile a Collegno che doveva essere trasformato in una palestra. L'investimento portò la Gem sull'orlo del fallimento.
La società, nel 2015, propose allora al Tribunale di Torino un accordo di ristrutturazione del debito. Per trovare i soldi per ripianare i debiti, Gatti avrebbe spostato 50milioni di euro di Finpiemonte in una banca Svizzera. Da quel conto, secondo l'accusa, avrebbe fatto bonifici in favore di due società, amministrate da Pichetti e Piccini

Eseguite anche perquisizioni presso gli immobili di cui il faccendiere, originario di San Sepolcro (Arezzo), dispone a Terni, città nella quale risiede da tempo.

Condividi