"Azeglio Vicini era un innamorato del calcio. Per me un vero maestro e una figura paterna": a ricordarlo così è Paolo Rossi, già ex del Perugia, che ebbe l'ex ct, morto a Brescia, come allenatore nella nazionale juniores e nell'Under 21. Con lui quello che sarebbe diventato il capocannoniere campione del mondo a Spagna '82 non giocava centravanti ma ala destra.

"Vicini - ha ricordato Rossi con l'ANSA - mi allenò in azzurro dai miei 16 anni fino a 20. Era un punto di riferimento, sempre prodigo di consigli. Per me fu importante perché in quel momento stavo uscendo fuori. Giocavo ala e correvo - ha ricordato sorridendo - ma facevo comunque gol".
Per Pablito (passato poi al centro dell'attacco nel Vicenza di Fabbri) Vicini "amava confrontarsi". "Allora - ha aggiunto - non c'era la tecnologia di oggi che permette di sapere le caratteristiche di un giocatore ad esempio in Bolivia semplicemente spingendo un tasto. Lui aveva i suoi osservatori e li mandava in giro sui campi. Era sempre informatissimo su come giocavi".

Condividi