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di Daniele Bovi Con il caos che sta montando dalle parti di palazzo dei Priori sull'affaire circoscrizioni, dopo la nota firmata ministro dell'Interno che rischia di mandare all'aria tutto il lavoro fatto (per leggere il servizio completo clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/16083), Umbrialeft non poteva che sentire per un'opinione il presidente del Consiglio comunale Roberto Ciccone. Ciccone adesso che succede? "Mah, la nota del prefetto riporta il parere del ministero, che è un parere non vincolante. Quello che conta ora è il parere che darà il Tar. Il Comune vi ha fatto ricorso per sapere come interpretare la materia". A proposito di Tar, si sa più o meno quando arriverà questo benedetto parere? "Quando - risponde Ciccone - non lo so. Però spero presto. Questa mattina però mi sono recato dal prefetto, con cui ho avuto un colloquio franco e sereno. Laudanna ci ha detto che il ministero ha dato questa interpretazione. Ora però bisogna solo aspettare il Tar. Sempre questa mattina poi ho parlato anche con il ministero dell'Interno, per la precisione con la segreteria personale di Maroni: mi auguro che mi possa ricevere in tempi brevi". Se non ricordo male c'è stata anche un'interrogazione di alcuni parlamentari umbri del Pd "Sì, dalla Sereni e da altri parlamentari del centrosinistra è stata presentata un'interrogazione al ministro proprio per dire che si potessero considerare per la riforma delle cirscoscrizioni i cittadini rilevati dall'anagrafe, e non dall'ultimo censimento. Il ministero ha risposto che non è materia elettorale. Bene, quindi il Comune conserva una sua autonomia e si regola di conseguenza". Condividi