di Elio Clero Bertoldi.

PERUGIA - Terna di nuovi arrivi in questura, tutti scelti dallo stesso questore Francesco Messina, che ha speso parole di lode per i funzionari già approdati e da oggi operativi.
Si tratta di Gianpaolo Bonafini, veneto, primo dirigente che andrà a guidare la divisione anticrimine (al posto di Maria Letizia Tomaselli, andata ad Arezzo); di Giovanni Giudice, siciliano, che gestirà la divisione di polizia amministrativa, sociale e dell'immigrazione (sostituendo Luigina Pagano, trasferita al ministero a Roma) e l'aggiunto Virgilio Russo, che assumerà - nei prossimi giorni - la direzione della squadra mobile.
Bonafini e Giudice sono stati presentati dallo stesso questore e dal capo gabinetto Francesco Barba.
Il primo ha lavorato a Corleone e nel quartiere Brancaccio di Palermo, per poi svolgere la sua attività a Milano, Lecco (squadra mobile), Bergamo (squadra mobile), Venezia (capo di gabinetto). Bonafini ha partecipato alle indagini sul caso di Jara Gambirasio nel settore investigativo in stretta sinergia con gli uomini della polizia scientifica. Nel palermitano ha seguito a lungo le indagini che portarono poi alla cattura di Bernardo Provenzano.
Giudice, dal canto suo, ha svolto la sua carriera in Sicilia in particolare nell'area nissena (squadra mobile), a Gela (commissariato), ad Agrigento ed ha anche partecipato alla gestione dell'ordine pubblico nel G7 di Taormina.
Insomma si tratta di funzionari di fiducia e di massimo affidamento, che permetteranno al questore di incidere ancora di più nel settore delle infiltrazioni e per fornire ai cittadini un servizio sempre più puntuale e soddisfacente. "É anacronistico parlare, oggi, di Perugia capitale della droga - ha spiegato Messina - Noi continueremo a svolgere il lavoro già iniziato perché la sicurezza percepita dai cittadini si avvicini sempre più alla sicurezza reale. Dobbiamo preservare questa comunità, molto collaborativa, da infiltrazioni e illegalità".

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