PERUGIA - La IV Commissione Consiliare Permanente Cultura DI Palazzo dei Priori, presieduta da Michelangelo Felicioni, ha approvato all’unanimità (10 voti a favore) l’Ordine del giorno dei consiglieri Bori e Bistocchi (PD) su: Recupero ex Cinema Lilli tramite la Legge Franceschini sul cinema e multisala diffusa nel centro storico.

Illustrando l’atto, Bori ha riferito che il Ministro Franceschini ha proposto un disegno di legge sulla disciplina del cinema suddiviso in 6 linee di intervento: l’istituzione di un «Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo»; il potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario, come il tax credit; la conseguente riduzione della percentuale di contributi selettivi; la valorizzazione delle sale cinematografiche; il riordino normativo; la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo.

Il capo IV, art. 26, prevede espressamente la costituzione di una sezione (per 30 milioni di euro) del fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema destinata alla concessione di contributi a fondo perduto (o in conto interessi sui mutui e locazioni) per la riattivazione di sale cinematografiche dismesse.

In questa categoria a Perugia rientra il Lilli, storica struttura posta a ridosso del centro storico chiusa ormai dalla fine degli anni ’90. Il cinema Lilli, secondo gli istanti, rappresenta l’anima della città di Perugia e il ricordo di pomeriggi o serate nella semi oscurità della sala è ancora vivo in moltissimi perugini.

Vista l’importanza dell’ex cinema Lilli per la città, in quanto posta in un’area che rappresenta uno dei primi “biglietti da visiti” per i turisti, e tenuto conto del fatto che la proprietà finora non è riuscita a reperire i fondi per il recupero della stessa, i consiglieri Pd nel dispositivo hanno proposto di impegnare l’Amministrazione:

-A mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti i canali istituzionali al fine di permettere al cinema teatro Lilli di accedere ai fondi stanziati dal DDL Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso.

-A valutare di mettere a sistema le sale cinematografiche già aperte nel Centro Storico (Postmodernissimo, Sant’Angelo, Melies, Zenith) con il recupero del Lilli per progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti della proprietà del Lilli (avv. Picchioni, dott. Gubbiotti, Daniela Lilli) i quali hanno confermato l’interesse per il progetto illustrato dal consigliere Bori in quanto può avere risvolti positivi per la città e per la stessa proprietà, ormai da tempo orientata in direzione della vendita della struttura a terzi, ma senza esito.

Ovviamente occorre capire preliminarmente come si potrà accedere ai fondi nazionali e quali saranno i vincoli (specie sulle destinazioni) posti dalla normativa. Comunque la proprietà ha dato assenso e mostrato interesse con entusiasmo all’iniziativa, auspicando una riqualificazione poli-funzionale del Lilli, struttura oggi abbandonata, ma da sempre biglietto da visita posto lungo uno dei principali accessi alla città.

La proprietà rileva, tuttavia, che la legge in esame non è ancora dotata dei decreti attuativi che, per l’effetto, sarà necessario attendere onde avere un quadro generale del sistema.

Quest’ultimo punto è stato confermato dalla delegata del dirigente Dott. De Paolis che, in ogni caso, ha riferito come la priorità, nel corpo della legge, sia riservata ai comuni con meno di 15mila abitanti.

Presente all’incontro di oggi anche il dirigente Arch. Marini, il quale ha riferito che, sotto il profilo urbanistico, la legge sui centri storici ha di fatto liberalizzato le destinazioni d’uso degli immobili da recuperare fatti salvi i casi in cui la struttura sia vincolata (non è tuttavia il caso del Lilli). La medesima legge consente al privato, in caso di riqualificazione di immobili nell’acropoli, la possibilità di ottenere delle premialità edilizie, purché in area esterna al centro storico. Sono esclusi, invece, incrementi volumetrici sull’edificio del Lilli, in quanto non consentiti dalla normativa.

Una riflessione attenta va sviluppata circa l’ipotesi di attribuire al Lilli il valore di “bene culturale”; ove così fosse certamente il cinema avrebbe una corsia preferenziale, ma anche importanti limiti in termini di destinazione d’uso.

In ogni caso Marini ha concordato sulla necessità di attendere l’emissione dei decreti attuativi della legge indicata nell’odg, ribadendo comunque che gli strumenti urbanistici idonei a dar corso alla riqualificazione già ci sono. Manca ad oggi, invece, un piano di ristrutturazione, perché nulla risulta depositato in Comune.

Nucciarelli ha confermato il proprio appoggio alla proposta di Bori, ma ha precisato che appare determinante individuare la funzione specifica che il Lilli dovrà avere, in quanto l’eventuale restauro sarà indissolubilmente legato ad essa.

Il consigliere ha poi proposto la costituzione di un gruppo di lavoro, composto da consiglieri e rappresentanti della proprietà, al fine di analizzare tutte le soluzioni possibili, individuando così un’ipotesi di intervento che garantisca la valorizzazione dell’immobile.

Secondo Perari il Comune deve fare ogni sforzo possibile per cercare di riqualificare una struttura storica del centro di Perugia. L’odg di Bori, quindi, va sostenuto, pur tenendo conto del fatto che nel caso di specie occorre preventivamente confrontarsi con il soggetto privato.

Il sogno – ha sostenuto il capogruppo FI – è di mantenere intatta la vocazione del Lilli, restituendolo all’antico splendore fino a trasformarlo in auditorium.

Per Giaffreda la proposta di Bori contribuisce a tenere vivo un sogno; tuttavia per coltivarlo occorre che tutte le componenti facciano il massimo per cercare di trasformarlo in realtà.

In linea di principio è presumibile che, per accedere ai fondi nazionali, venga richiesto alla componente pubblica locale (Regione e Comune) un co-finanziamento.

Comunque il consigliere M5S ha concordato con la proposta di Nucciarelli di costituire un gruppo di lavoro “misto”.

A parere di Sorcini obiettivo dell’Amministrazione deve essere di rivitalizzare il centro storico, operazione che finora non è ancora riuscita. Da perugino il consigliere di FdI ha auspicato il recupero dei luoghi storici, come Lilli, Turreno e Pavone, al fine di ridare ai cittadini quelle strutture cinematografiche che consentivano in passato di rendere vitale l’acropoli. Per questo il Comune ha il dovere di partecipare al progetto, anche in considerazione delle oggettive difficoltà con cui i privati si scontrano vista la crisi del mercato immobiliare. In ipotesi il ruolo dell’Ente può essere anche quello di favorire l’individuazione di un imprenditore in grado di acquistare il Lilli e di farsi carico di un progetto di riqualificazione, tenuto conto che gli strumenti urbanistici esistenti lo consentono.

In chiusura di seduta l’Avv. Picchioni, in rappresentanza della proprietà, ha lanciato un’ipotesi sulla scorta di quanto detto da Sorcini. Avendo saputo – ha detto – che il progetto per il Turreno non è di facile attuazione, in considerazione dell’ubicazione dell’immobile, ma anche dell’intenzione dell’imprenditore Zara di voler acquistare una struttura “prestigiosa” nel cuore della città, Picchioni ha proposto di valutare un’operazione di questo genere: vendita da parte della Fondazione Cassa di Risparmio a Zara dell’immobile ove ha sede il Turreno; acquisto da parte della Fondazione del Lilli, donazione della struttura a Comune e Regione con spostamento del progetto pensato per il Turreno proprio al Lilli.

Approvato l’odg, ora la commissione valuterà la costituzione del gruppo di lavoro con la proprietà.

 

 

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