MONTEFALCO (Ansa) - Un confronto pittorico ricco di luce da fondo oro, ravvicinato e inedito, tra la pala raffigurante 'San Vincenzo, Santa Caterina d'Alessandria e Sant'Antonio da Padova' (1488 - 1490), custodita nel museo di Montefalco, e la 'Madonna col Bambino e i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro' (1488 - 1490) nella Basilica di San Paolo in Vaticano: è l'incontro reso possibile dalla mostra 'Antoniazzo Romano e Montefalco' allestita nel Complesso museale di San Francesco, una struttura espositiva che per numero di visite è la seconda in Umbria appena dietro la Galleria Nazionale.

L'esposizione curata da Antonio Paolucci, ex direttore dei Musei Vaticani, rimarrà aperta fino al 7 maggio.

In continuità con la mostra del 2014 dedicata alla lettera autografa di Benozzo Gozzoli e all'opera del Beato Angelico e con l'esposizione straordinaria del 2015 della 'Madonna della Cintola' di Benozzo Gozzoli, il Comune di Montefalco, la Regione Umbria e alcuni imprenditori e associazioni del territorio si sono fatti promotori di una nuova iniziativa espositiva che rende quindi omaggio ad Antoniazzo Romano (al secolo Antonio Aquili) il più celebre pittore a Roma nella seconda metà del Quattrocento, famoso per le sue figure di santi su abbaglianti fondi oro. Artista che per circostanze straordinarie e una storia tutta particolare è presente anche nel Museo di Montefalco con l'opera raffigurante 'San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata e San Nicola da Tolentino'. Questa pala infatti era stata realizzata per la cappella di Santa Caterina nella chiesa capitolina di Santa Maria del Popolo. Trasferita poi nella chiesa di Sant'Illuminata a Montefalco dal Frate agostiniano Anselmo da Montefalco, l'opera fu riadattata con cambi di identità: Santa Caterina fu trasformata in Santa Illuminata e il francescano Sant'Antonio da Padova diventò l'agostiniano San Nicola da Tolentino. San Vincenzo da Saragozza, invece, rimase al suo posto.

Il nuovo progetto espositivo rinnova l'alleanza tra il Comune di Montefalco e i Musei Vaticani - in particolare con il professor Paolucci, tanto da spingere l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Donatella Tesei a proseguire in un nuovo e avvincente progetto culturale. Vede così un altro capolavoro della collezione vaticana, la pala d'altare alla 'Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro', in prestito al Museo di San Francesco.

L'esposizione straordinaria dell'opera del Vaticano, oggetto di un recente restauro nei laboratori vaticani, consente quindi un confronto ravvicinato con l'altra tavola: entrambe sono accomunate dalla provenienza romana (una dalla Basilica di San Paolo e una, quella custodita a Montefalco, da Santa Maria del Popolo), dalla forma quadrangolare di gusto rinascimentale che abbandona quella gotica del trittico a scomparti e dall'uso di cartoni simili per le figure femminili (in questo caso le sante Illuminata a Montefalco e Giustina a Roma).

Pur rappresentando momenti diversi del percorso artistico di Antoniazzo, le due opere permettono di comprendere meglio la personalità ricca e sfaccettata dell'artista.

"Guardando le tavole le figure monumentali sembrano venire incontro. Il riverbero dell'oro le rende tenere, luminose. Questa è la capacità che aveva Antoniazzo Romano di trasfigurare la cultura dei suoi giorni, dei suoi anni per farne qualcosa di assolutamente originale" ha detto il professor Paolucci che oltre a confermare il rapporto di "grande amicizia" con il Museo di San Francesco rassicura sul fatto che "il legame proseguirà anche con il nuovo direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta".

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