PERUGIA - Il monaco cluniacense Raoul Glaber, nelle sua Storie dell’Anno Mille, ci ha descritto con un tocco da maestro (e questa sola frase gli ha assicurato fama imperitura) il risveglio dell’Occidente cristiano dopo il timore e lo scampato pericolo per il Giorno del Giudizio: “Sembrò che il mondo si scrollasse di dosso la vecchiaia, che si rivestisse di un bianco mantello di chiese”. Cominciava, in quel tardo Medioevo, l’epoca delle grandi cattedrali, che nel sobrio periodo romanico, e poi in quello fiammeggiante del gotico, avrebbero espresso arte, religiosità, tecnica costruttiva, segnando per sempre l’identità europea.    

Anche l'Umbria ebbe le proprie cattedrali (il nome deriva da cattedra, poiché le stesse erano collegate alla sede vescovile, e quindi alla "cattedra" per la disciplina del clero e l'ammaestramento dei fedeli) e non semplici anche se ardite costruzioni, ma veri e propri reliquiari: e basti pensare alla cattedrale di San Lorenzo in Perugia, che custodisce l'Anello della Vergine e a quella di Orvieto che conserva il Sacro Corporale.  

Dei misteri delle cattedrali umbre, in particolar modo di quella di Spoleto, parlerà a Porta Santa Susanna Alberto D'Atanasio. La conferenza si terrà presso la sede dell'Associazione (via Tornetta 7, adiacente al Parcheggio Pellini) venerdì 3 marzo, alle ore 21.

Come di consueto seguirà, a concludere la serata, un momento conviviale di amicizia. L'ingresso è libero, tutti sono cordialmente invitati.

 

 

Condividi