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di Isabella Rossi “In questo mese ho potuto riflettere su tutto. Mi fa rabbia che si parli dei miei familiari” ha esordito questa mattina Roberto Spaccino, unico imputato al processo per l'omicidio di sua moglie Barbara Cicioni, dopo l’esame del primo dei dodici testi chiamati a deporre dalla difesa, gli avvocati Luca Gentile e Michele Titoli. “Si indaghi solo su di me e si lasci perdere la mia famiglia. Mio padre è stato due volte all’ospedale in quindici giorni. Ho letto cose sui giornali che mi hanno dato tanto fastidio. Mi sento già condannato prima di essere giudicato. Non sapevo se tornare in aula. Solo parlando con il parroco di Terni ho trovato le parole per venire qui stamattina. Abbiamo letto il vangelo insieme e io vorrei leggere qualcosa…” ha dichiarato Roberto afferrando un quaderno a righe. A quel punto è stato cordialmente invitato dal presidente Carlo Massei, a terminare la sua dichiarazione spontanea. “Tutte le calunnie su di noi” si è lamentanto l’imputato “non mi danno la forza di andare avanti, prendo ansiolitici e dormo tre ore mezzo a notte. Su questa gente avrei tante cose da dire lo farò più avanti. Adesso voglio dimostrare che io non sono quel tipo di persona che vogliono far credere che io sia” ha poi concluso. L'udienza è continuata con la deposizione del signor Bruno Rozzardi Gatti, residente a Compignano, il quale ha inaugurato una serie di testimonianze tutte incentrate sull'elemento "furto in villa" nelle zone limitrofe alla villetta di Barbara e Roberto. La denuncia per tale furto non è mai scattata perchè "in fondo il valore non era tanto e perchè in caserma quella mattina non c'era il maresciallo e sarei dovuto tornare un altro giorno" ha spiegato il signor Rozzardi Gatti. I ladri in quell'occasione, oltre alla collezioni di orologi e alla bigiotteria, portarono via generi alimentari e caldi maglioni. Il teste della difesa ha dichiarato, inoltre, che a lui non risultavano litigi della famiglia Spaccino, poi però ha affermato di non essere mai stato a casa di Roberto e Barbara. Si recava da quelle parti soprattutto per portare avvisi della parrocchia e della Filarmonica di Compignano. Condividi