PERUGIA - In una personale, che si aprirà il prossimo 13 ottobre fino alla fine del mese all’Ex Chiesa della misericordia in Via Oberdan a Perugia, Luigi Marzo proporrà al pubblico una serie di opere che mettono in evidenza le possibili combinazioni della forma e del colore che si fa confine, linea e segno. La delicatezza è compagna della forza, la leggerezza con la solidità, il sogno pervade la realtà. Il ritmo, come e più delle altre opere, è protagonista indiscusso e assieme al colore imprime alla forma un movimento fluido e ininterrotto che genera un magnificente turbine di vibrazioni. Sopraggiunge, improvvisa la bellezza in forma di linee e colori contemporanei, e sorprende, spaesa, spariglia le carte. Sì, c’è bellezza anche nell’arte contemporanea, se la si sa cogliere. Così le forme svelano isole pure nel blu incontaminato, luci festose e piene di vita che sgorgano dall’oscurità della notte, paesaggi dolcemente misteriosi, profondità marine o voli gioiosi in un cielo di possibilità.

Luigi Marzo è un artista poliedrico, che intende l’arte come aspetto primario della conoscenza e come attività di ricerca. Nasce nel Salento a Presicce (Le) in una terra in cui aleggiano i miti e i ritmi del Mediterraneo. Inizia sin da giovanissimo il suo percorso artistico, dedicandosi inizialmente oltre che al disegno (in quel periodo in bianco e nero), anche alla musica. L’arte è per lui un’indagine continua sulla realtà e non un modo di riprodurla. Le sue invenzioni astratte e le sue figure fantastiche, diventano metodi per conoscere gli infiniti aspetti dell’essere. Si laurea in giurisprudenza ma l'interesse per l'arte lo coinvolgono sempre più, sino ad abbandonare il praticantato di avvocato, per dedicarsi alle arti visive. Apre a Perugia uno studio, dove svolge insieme all’attività artistica anche quella di grafico creativo.

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