Perugia/ “Il volo degli uccelli” giovedì alla Sala Cutu
PERUGIA - Si è tenuta questa mattina nel Salone di Apollo di Palazzo della Penna la presentazione dell’evento finale, dal titolo “Il volo degli uccelli”, del laboratorio teatrale interculturale “Ya Salam” realizzato da Teatro di Sacco, alla presenza dell’assessore per le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Perugia Dramane Diego Waguè, l’Imam di Perugia Abdel Qader Moh'd , il direttore artistico del Teatro di Sacco Roberto Biselli, la rappresentante dei Giovani Musulmani di Italia – sezione di Perugia - Zineb Moujoud e Gabriele Biccini in rappresentanza del Forum dei Giovani.
Per questa iniziativa il Teatro di Sacco è risultato tra i soggetti vincitori del bando Migrarti promosso dal MiBACT, la cui realizzazione intende creare le condizioni per far conoscere le culture di provenienza dei nuovi italiani, con un’attenzione particolare alle seconde generazioni, attraverso la realizzazione di laboratori teatrali ed altre iniziative artistico-culturali che permettano di conoscere le loro tradizioni ed origini.
"Il volo degli uccelli", liberamente ispirato a "Il verbo degli uccelli", poema in persiano di Farīd ad-dīn ʻAṭṭār, ha impegnato i ragazzi del laboratorio teatrale “Ya Salam”, che si è svolto tra aprile e giugno 2016 e sarà rappresentato il 30 giugno alle ore 21.30 in Sala Cutu (P.zza G. Bruno 9 – Pg) e in replica il 4 luglio p.v. (stessa ora e luogo).
Si tratta di un interessante, intenso e faticoso lavoro realizzato da Roberto Biselli con un gruppo di 10 ragazzi italiani, musulmani di seconda generazione. Singolare il fatto che l’esperienza teatrale abbia fatto conoscere agli allievi un testo che ignoravano, seppur così vicino alle loro radici.
L’evento di restituzione racconta che tutti gli uccelli del mondo si radunano per decidere chi sarà il loro re. L'upupa, che è il più saggio fra loro, li convince ad intraprendere la ricerca del leggendario Simurgh, un uccello della mitologia persiana che corrisponde all'incirca alla Fenice della mitologia occidentale. Si tratta di un'allegoria, nella quale la ricerca del Simurgh rappresenta la ricerca di Dio, ma non solo. L'upupa rappresenta un maestro Sufi, e ognuno degli altri uccelli rappresenta un vizio umano che ostacola il raggiungimento dell'illuminazione spirituale.
La metafora degli uccelli, quindi, non è altro che la condizione umana che vive ciascuno di noi che, preso e guidato egoisticamente dai propri interessi, crea comode maschere per raggiungere la propria res privata. Soltanto quando si deciderà di viaggiare assieme, alla ricerca della vera concordia e dell'armoniosa coesione, si potrà raggiungere il Simurgh, cioè la stabilità, la pace.
Il testo induce ad un percorso complesso, ad un viaggio interiore, per scoprire che il proprio modello di relazione con il mondo non sempre è adeguato e quindi, da qui, la spinta al superamento dei propri limiti e chiusure per riscoprire la dimensione umana e quella spirituale, che sono il filo conduttore verso una buona convivenza civile.
“Il laboratorio svolto –ha detto il regista Biselli- ha arricchito molto gli allievi che hanno lavorato in maniera complementare al fine di “aprire le ali” e staccarsi dalla visione univoca del mondo così da accorciare le distanze stabilendo un contatto autentico e di gran rispetto reciproco. Indubbiamente è stato un viaggio nella conoscenza della realtà musulmana anche per me. Affrontare questi argomenti oggi, in un momento in cui violenza e pregiudizio hanno spesso il sopravvento, portava con se il rischio di scadere nella retorica. Per questo ci siamo interrogati su come il sacro potesse diventare intermediario tra le anime delle persone e lo abbiamo messo al centro della rappresentazione. E’ stata una scommessa vinta –ha concluso- perché questo approccio è piaciuto molto al Ministero e ha saputo coinvolgere tutti noi. Sono certo che riuscirà a coinvolgere anche il pubblico che si troverà coinvolto, con mente aperta, in un’esperienza rara e innovativa.”
Un arricchimento collettivo ha definito il laboratorio del Teatro di Sacco l’assessore Wagué che, nel suo intervento, ha voluto sottolineare l’importanza dell’inclusione e della diversità intesa come ricchezza. “Con le politiche giovanili –ha spiegato- stiamo lavorando proprio a questi obiettivi, anche in virtù del ruolo di Perugia quale Capitale Italiana dei Giovani 2016 e della candidatura a Capitale europea dei Giovani 2019, per cui il laboratorio e la rappresentazione che ne è scaturita vanno in questa direzione in maniera concreta”.
Dello stesso avviso anche Gabriele Biccini, che ha sottolineato lìimportanza di “riempire” con contenuti concreti la candidatura. “iniziative come questa –ha detto- rappresentano un momento di crescita culturale pe l’intera città”.
Un plauso e un ringraziamento è arrivato all’iniziativa anche dall’Imam di Perugia Abdel Qader Moh'd, che ha sottolineato la voglia dei giovani musulmani di sentirsi parte della società italiana: “I nostro giovani hanno lavorato e lavorano molto per questo –ha detto- con grande impegno dinamismo e così facendo hanno permesso a tutta la comunità di fare un salto e aprirsi di più.”
A raccontare il testo e il perché della sscelta, la giovane Zineb Moujoud, in rappresentanza dei Giovani Musulmani d’Italia, che nello spettacolo non a caso interpreta la saggia upupa. “Noi come giovani musulmani italiani abbiamo sempre ribadito il nostro ruolo di ponte tra le due culture, quella italiana e quella del paese di origine e anche in questo caso intendiamo fare da ponte in questo delicato momento storico che stiamo attraversando, facendoci conoscere dai nostri concittadini.”
Un ringraziamento particolare è arrivato da Biselli al MiBACT – Direzione Generale Spettacolo, per l’opportunità offerta sia agli addetti ai lavori che ai giovani cittadini di domani, al Comune di Perugia per aver aderito al progetto e i soggetti partner e quelli facenti parte della rete di relazione legata al progetto: C.S.C. Credito senza Confini (Cooperativa sociale di servizi), Forum Regionale dei Giovani dell’Umbria, Civitas G2 (Associazione fondata da figli immigrati di seconda generazione nati o cresciuti ad Umbertide), Giovani Musulmani d’Italia - sezione Perugia, Postmodernissimo (cinema, spettacolo ed arti visive), Comune di Umbertide, Associazione Effetto Cinema Umbertide (gestore cinema Metropolis), Trust Us (Associazione di promozione sociale), Forma.azione (Associazione realizzazione percorsi formativi).
“La realizzazione del laboratorio –ha detto- ha permesso, infatti, uno scambio, una crescita interiore, nonché un arricchimento vicendevole e ha fatto scoprire, a chi l’ha vissuto in prima persona, l’importanza del guardarsi dentro, dell’essere disponibile all’ascolto e all’accoglienza degli altri. L’auspicio è quello di poter divulgare questa esperienza positiva e di continuare ad utilizzare il teatro come strumento di indagine della nostra interiorità per vivere pienamente l’esistenza.”
Info & prenotazioni rappresentazioni 320.6236109 (ore 10.00-13.00 e 16.00-18.00)

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