"Il bambino costruttore dell’umanità”: mostra fotografica scuola Santa Croce
PERUGIA - Una mostra fotografica ricca di emozioni, sensazioni, ricordi e testimonianze, che racconta un pezzo di storia di Perugia, dell’Umbria e del mondo: “Il bambino costruttore dell’umanità. Santa Croce dal 1861 tra Educazione, Arte e Cultura” è stata inaugurata oggi, giovedì 28 aprile, presso la scuola Santa Croce, di Perugia.
Era presente, fra gli altri, il Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Ilaria Borletti Buitoni. L’evento, promosso dall’Associazione “Il Filo Rosso di Maria Montessori”, è stato realizzato in occasione dei 155 anni dalla fondazione della scuola materna “Santa Croce”. Un progetto ideato più di un anno fa e che, grazie al cofinanziamento e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, oggi è stato presentato alla città.
La mostra è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e delle più alte cariche istituzionali e culturali locali e nazionali.
Ad accogliere gli ospiti, una ventata di profumi e colori delle tante piantine che i bambini hanno portato e con cui hanno adornato i corridoi della scuola, ad accompagnare il passaggio dei presenti. I bambini sono stati presentati dalla maestra Flavia Morelli che ha voluto fortemente la mostra: “è un sogno che si realizza”.
E proprio loro, i bambini, hanno dato il benvenuto ai presenti, intonando, con il mezzo soprano Rachele Raggiotti, “Il Gondoliero “, di G. Cicognani, testo inedito rinvenuto nell’archivio storico della scuola, riarrangiato dal maestro Enrico Bindocci.
A moderare l’incontro e gli interventi delle autorità, lo storico dell’arte e scrittore Mimmo Coletti. Un incontro che ha generato ricordi ed emozioni forti fra gli stessi relatori.
GLI INTERVENTI
Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni”: “una scuola da salvaguardare”
Presidente Commissione Cultura Regione Umbria, Attilio Solinas: “mi faccio portavoce di questo disagio”
“La mostra – ha commentato il sottosegretario Borletti Buitoni – è un omaggio a Maria Montessori, una straordinaria educatrice. Ma è anche recupero della memoria che rappresenta l’identità di una città. Le memorie dei luoghi devono restare vive”. Il Sottosegretario, facendo riferimento alle difficoltà economiche che incontra la scuola, ha detto che si farà “portavoce di questo disagio, perché una scuola pubblica di questo livello e con tali tradizioni non può chiudere”.
Il sindaco Andrea Romizi, ripercorrendo i corridoi che lo hanno visto piccolo, non ha celato la sua emozione: “mi sono visto tra i bambini del coro, con il mio grembiule rosso”. Il sindaco ha aggiunto che “quando si ha questo bagaglio culturale, le difficoltà si superano”.
Lo storico dell’arte, Mimmo Coletti ha sottolineato come il lavoro in questo secolo e mezzo sia proseguito con risultati eccezionali.
Il Sovrintendente Archivistico Umbria e Marche, Mario Squadroni ha ricordato come principi e sovrani abbiano visitato la scuola e che l’archivio è memoria storica dell’ente.
La maestra Luana ha letto il saluto del presidente dell’Opera Nazionale Montessori, Benedetto Scoppola: “il tema della mostra è bellissimo: in giorni in cui la sfiducia prevale, non mi stanco di ripetere che i bambini sono i costruttori del futuro dell’umanità”.
Il professor Raniero Regni ha detto che “i frutti della scuola Santa Croce sono potenti, perché in sé ospita un centro di ricerca. Qui sono stati organizzati 50 corsi internazionali e l’eco di questa sala è nel mondo. E’ così che passato e futuro si coniugano”.
Il presidente del Filo Rosso, Alessandra Quartesan ha ringraziato le autorità presenti e ricordato che “Santa Croce” è una scuola pubblica: “oggi è un giorno di festa, un momento culturale per la città e per tutto il paese. Abbiamo il dovere di conservare per le generazioni future questo patrimonio”.
La dirigente scolastica Simona Ferretti ha evidenziato il rapporto di grande collaborazione fra le scuole “Santa Croce” e “Ciabatti”, parlando di “rapporto di continuità nel metodo”.
Per il vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della scuola, Ivana Mascelloni “in questa istituzione vola l’amore che tocca il cuore di ciascuno di noi. Il metodo Montessori è un insegnamento a vivere, qui si costruisce il futuro”.
Il professor Luciano Tittarelli, dell’Accademia di Belle Arti, ha portato il saluto del direttore, mentre il professor Piero Caruba direttore del Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” ha proposto una collaborazione fra le due istituzioni: “questa sala potrebbe diventare un decentramento dei concerti del Conservatorio”.
Ma anche i Magnifici Rettori delle due Università perugine, Franco Moriconi e Giovanni Paciullo hanno parlato dei ricordi che li legano, in maniera differente, al pensiero di Maria Montessori e assicurato il proprio sostegno a questo “capitale da non disperdere”, sollecitando le istituzioni a intervenire.
Messaggio raccolto dal presidente della Commissione Cultura della Regione Umbria, Attilio Solinas che non solo si è detto “disponibile a un confronto”, ma ha anche aggiunto che farà il possibile per garantire strutture e risorse.
Al termine delle celebrazioni, il maestro Giuliano Giumann ha donato alla scuola una sua opera.
E’ stato possibile anche realizzare l’annullo Filatelico grazie alla collaborazione con Poste Italiane: l’annullo proseguirà per i due mesi successivi alla inaugurazione, presso la sede di Perugia centro di Poste Italiane.
LA MOSTRA, UN SOGNO CHE SI REALIZZA
La mostra, che ha carattere internazionale, è un viaggio tra passato e presente, tra cultura e arte, ripercorso attraverso i numerosi scatti fotografici e i documenti pervenuti all’Associazione “Il Filo Rosso” (anche da fuori regione) o recuperati dall’archivio della scuola. Un patrimonio della città che viene reso fruibile a tutti, per toccare con mano un metodo, quello di Maria Montessori, che ha messo al centro dell’educazione e dell’istruzione il bambino, rendendolo protagonista attivo dell’attività. Un modo di formare i bambini che ha fatto scuola nel mondo, come testimonia la mostra, e che ha reso Perugia città pioniera del metodo. Una scuola che ha accolto più di 20 mila bambini. Ed è proprio qui che si formano i nuovi insegnanti montessoriani, tenendo aggiornato e vivo il metodo.
All’iniziativa ha risposto positivamente l’intera comunità perugina, andando a ricercare fotografie chiuse nei cassetti e mettendole a disposizione della scuola: la mostra è, infatti, frutto di una attenta selezione di fotografie e materiale cartaceo presente nella struttura o fornito da persone che hanno frequentato, in vari momenti storici, la scuola. Più di 5 mila foto raccolte che sono state, poi, selezionate e da queste ne sono state scelte circa 2 mila a rappresentanza di un secolo e mezzo di storia. Non solo. E’ una mostra diffusa che ha ulteriori sedi distaccate nei negozi del centro storico di Perugia, grazie alla collaborazione con l’associazione “Perugia in Centro”: alcune foto sono poste nelle vetrine dei negozi, segno tangibile del coinvolgimento e della partecipazione attiva al progetto di tutta la comunità.
VIAGGIO NELLA MOSTRA
Negli oltre 500 metri quadrati di esposizione, sono custoditi tutti i momenti più importanti che hanno contribuito alla costruzione di questa istituzione scolastica, da quelli pubblici a quelli più intimi legati all’apprendimento didattico, ripercorrendo così la sua storia e aprendo la strada al suo futuro.
Appena entrato, il visitatore può respirare l’atmosfera dolce e accogliente della scuola. Le teche introdurranno all’esposizione. A destra dell’entrata sono poste le due stanze storiche che ripropongono l’archivio e la parte amministrativa, raccontandone vicende e fatti precedenti agli anni ’50. A destra, invece, è stata sapientemente ricostruita la stanza della direttrice Maria Antonietta Paolini, erede del metodo di Maria Montessori. Nella stanza “verde” si potrà toccare con mano e, quindi, manipolare il materiale didattico della scuola, sperimentando il metodo. Una stanza ricreata con il contributo di alcune maestre storiche, tra cui Flavia Morelli, Patrizia Becherelli, Patrizia Pagliacci, Sylvia Durantes, Luana Gigliarelli: mentre sistemavano il materiale, riaffioravano conversazioni passate, riemergevano i ricordi di decenni di insegnamento e di incontri con la direttrice Paolini, ma anche di come quel materiale, tanto prezioso, quanto unico, abbia sviluppato in modo armonico la crescita del bambino.
Proseguendo, attraverso una tenda, si giunge in una stanza dove una cascata di ricordi avvolge il visitatore: una serie di fotografie scenderanno dal soffitto assieme ai ricordi scritti di chi, la scuola, l’ha frequentata nel passato. L’ultima sala è dedicata al relax: il visitatore potrà sedersi e leggere un libro della biblioteca appositamente allestita e fare un ulteriore viaggio nel mondo Montessoriano, guardando il gigantesco mappamondo appeso a una parete che mostra quanto, questo metodo, sia diffuso e apprezzato nel mondo!
La mostra, cui si accede da Via Abruzzo 2, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 31 maggio, a entrata libera, dal lunedì al giovedì dalle 15.00 alle 19.00, dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, con aperture straordinarie per i gruppi. Per prenotazioni o informazioni, contattare 327/8818118
LA MOSTRA IN CIFRE
Celebrazioni della scuola: 155 anni dalla fondazione
n. bambini formati nella scuola 20 mila
Foto pervenute: 5 mila
Foto in esposizione: 2 mila
Stanze dedicate alla mostra: 6
Superficie di esposizione: 500 metri quadrati
LA STORIA DELLA SCUOLA
La storia della Scuola dell’Infanzia Santa Croce – “Casa dei Bambini” Maria Montessori ha inizio nel 1861, anno in cui il Convento di Carmelitani cambiò destinazione d'uso e divenne una scuola per l’infanzia con il nome di “Asili Infantili”. Fu così che Perugia ebbe la sua prima forma di istituzione per i piccoli bambini della città.
La Scuola, costituita e aperta da una associazione di cittadini ha sempre avuto come fine educativo lo sviluppo armonico della personalità infantile ed è sempre stata pronta ad accogliere i suggerimenti dettati dalla moderna pedagogia. Per questo motivo hanno qui trovato applicazione il Metodo Aporti, il Fròbel, l’Agazzi e infine il Metodo Montessori. Quest’ultimo fu adottato in alcune classi fin dal 1909, anno in cui Maria Montessori tenne a Villa Montesca, a Città di Castello, il suo primo corso e vi scrisse e pubblicò la sua prima opera: "il Metodo della Pedagogia Scientifica". In quella stessa occasione venne a far visita a questa "nobile istituzione" accompagnata del Barone Franchetti.
Maria Montessori fu nuovamente a Perugia nel 1950 quando l’Università per Stranieri le affidò la Presidenza del Centro Studi Pedagogici. In quell’occasione la Scuola S. Croce mise a disposizione del Centro Studi, una sezione sperimentale di Casa dei Bambini che le venne dedicata il 31 agosto, giorno del suo ottantesimo compleanno.
Nasceva quindi nella nostra città un “Centro di ricerca per individuare i poteri reali del Bambino e le sue possibilità attraverso le esperienze e lo studio”. Nell'estate del 1950, sempre nella nostra città si teneva un Corso Internazionale Montessori, il primo dopo la guerra, diretto dalla stessa Dottoressa. Al Centro Studi e al Corso internazionale venne quindi affiancata un' aula di Casa dei Bambini, nella quale si poteva vedere l'attuazione del “metodo”.ì
La scuola dell’Infanzia Santa Croce, già Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza, IPAB, è oggi un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ed è regolata dalle leggi dello Stato, della Regione Umbria, dal proprio Statuto.

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