“Perugia una città Albertiana?”
PERUGIA – L’importanza del rilievo architettonico quale strumento di lettura dei manufatti storici della città. Questa la riflessione al centro della conferenza “Perugia 1416. La città del Quattrocento e i suoi landmarks”, l’iniziativa che si è tenuta presso la Biblioteca storica dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia alla presenza di un folto pubblico di studenti e studiosi.
La conferenza, che è stata introdotta dal saluto dell’assessore Teresa Severini, e alla quale ha preso parte Paolo Belardi, docente di “Rilievo dell’architettura” nell’Università degli Studi di Perugia, ha visto come protagonista Riccardo Serraglio, docente di “Storia dell’architettura” sia nella Seconda Università degli Studi di Napoli che nell’ateneo perugino.
Sia Belardi che Serraglio, rivendicando l’importanza dell’attività di rilievo architettonico Come occasione privilegiata di conoscenza profonda dei manufatti storici, hanno invitato i giovani a concentrare le proprie attenzioni su un periodo incomprensibilmente poco studiato e hanno sostenuto la tesi che, probabilmente, la presenza a Perugia di Leon Battista Alberti, seppure documentata solo nel 1437 (per assistere all’ordinazione vescovile di Alberto Alberti) e nel 1459 (come parte del corteo papale diretto alla Dieta di Mantova), sia stata ben più frequente. Il che è comprovato indirettamente non solo dai caratteri compositivi e stilistici di Porta San Pietro, ma anche e soprattutto dalle tre citazioni riguardanti Perugia presenti nel “De Re Aedificatoria”: un testo fondamentale per l’architettura di ogni tempo e luogo, scritto dall’Alberti nel 1450 e da cui traspare una profonda conoscenza del capoluogo umbro. A cominciare dalla sua forma palmare.
Non a caso, nel Libro VIII, è scritto che “Perugia, la famosa città, si stende prolungandosi in varie diramazioni come dita di una mano, giù per i colli dove sorge; sicché il nemico, volendola assalire su di un angolo, non troverà spazio sufficiente per aggredire con un folto gruppo d’armati, ma trovandosi come ai piedi di una rocca resterà bloccato e non sarà in grado di resistere a lanci di frecce né a sortite”.
La conferenza è stata conclusa dagli interventi del pubblico, tra cui sono risaltati quelli di Elmo Mannarino e Manuel Vaquero Pineiro.

Recent comments
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago