NARNI - Voce calda e coinvolgente, una presenza scenica degna della migliore Tina Turner. Così Ty Le Blanc ha accolto il folto pubblico accorso per il concerto conclusivo del Black Festival Winter.

Del resto si era capito sin dal pomeriggio che il concerto sarebbe stato qualcosa di unico quando le note Soul del sound check uscendo timide dalle porte del teatro, si mescolavano alla fitta nebbia giungendo alle orecchie dei passanti che con un po’ di timore si affacciavano per capire di chi fosse quella splendida voce.

Nata in Texas, Ty Le Blanc è una cantante dalle sonorità fresche e variegate,  ha un background familiare che affonda le radici nella Louisiana e che dona al suo Groove un misto di sapore francese ed africano, non dimenticando le proprie radici.

Il concerto è stato una sorta di viaggio nel mondo del Soul e del Blues, aperto da alcuni brani eseguiti dai Soul Explosion, house band storica, conosciuta sin dagli albori del Black Festival ormai nel cuore dei narnesi, per lasciare poi spazio alla potente voce di Ty Le Blanc che ha dato vita ad una performance basata sulla storia della musica nera, intervallando brani tutti magistralmente arrangiati in modo così fresco da non sembrare pietre miliari della black music.

Da "Let's stay together" a "The Thill is gone", da "This is a man's world" a "Part time lover" passando per "Ain't no sunshine" e "I foud a love" sempre in crescendo fino a una meravigliosa versione di "The House of the rising sun", musica storica per la nostra memoria e per i nostri cuori che ha infiammato il pubblico del teatro.  L'artista ha proposto anche dei brani da lei composti, tra cui spicca "Money train" e "Freedom", di cui ha raccontato l'ispirazione in buon italiano e in modo molto simpatico. Richiamata dal pubblico sul palco per il bis di rito, Ty ne ha regalati ben due :"Rock me babe" e " Somebody to love", e con la sua interpretazione, ha coinvolto i presenti nel groove malinconico tipico del blues.

Il concerto di Ty Le Blanc ha rappresentato l'evento che idealmente collega il passato e il presente del Black Festival proiettandolo verso nuove sonorità contemporanee della musica nera non dimenticando la tradizione che lo ha contraddistinto fino ad oggi.

 

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