ASSISI - “Le forze dell'ordine garantiscono sicurezza e legalità ma siete voi che dovete pretendere di vivere in un ambiente pulito, con una cornice di regole che consentano di poter esercitare la propria libertà e che rappresentano la vostra principale linea di difesa”: lo ha detto il capo della polizia Alessandro Pansa stamani agli studenti delle scuole superiori di Assisi (liceo scientifico, classico, alberghiero e polo “Borghi”), nel corso dell'incontro-dibattito “R-egalità – La legalità come regalo più vero”, organizzato dall'Assemblea legislativa dell'Umbria alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, al quale hanno preso parte anche il magistrato Luca Palamara, il giornalista Marino Bartoletti e la presidente dell'Assemblea legislativaDonatella Porzi. 

“Quello di oggi è un incontro dei ragazzi con personaggi che si occupano ai più alti livelli di legalità, un tema che – ha detto la presidente Porzi - dovrebbe essere introdotto nei piani dell'offerta formativa delle scuole vista la sua importanza in un momento come quello attuale. Vogliamo generare fiducia nei ragazzi e stimolare la loro partecipazione su un tema importante che rischia di essere messo in secondo piano di fronte a fatti come la corruzione, la disaffezione per le istituzioni. Vogliamo sviluppare un senso critico nei ragazzi e dare loro la possibilità di essere protagonisti alla pari in una discussione che è cruciale per la loro formazione e per il loro atteggiamento futuro. Dopo quello di oggi vi saranno altri incontri nei territori che ne sentiranno l'esigenza. Ringrazio il sottosegretario Bocci che si è speso per la realizzazione di questa iniziativa e i partner attraverso i quali abbiamo potuto realizzare anche un momento di maggiore leggerezza nel nostro stare insieme oggi, con il quadrangolare di calcio che vede impegnate le rappresentative dei magistrati, dei prefetti, dei frati minori e dei personaggi dello sport e dello spettacolo, fra i quali gli ex calciatori Novellino, Vannini, Ravanelli, Borrello, Zampagna e l'artista Mogol, per cui devo ringraziare il Perugia Calcio e l'Angelana che ha concesso gli impianti”. 

Gli studenti hanno rivolto alcune domande sul tema del non rispetto delle regole e sulla consapevolezza che di esse hanno i giovani: “molti – è stato detto - non conoscono i codici di comportamento, nello sport, nella scuola e nella vita, oppure servono altre regole, visto che non vengono rispettate”. “Le regole ci sono – ha risposto il capo della polizia – c'è bisogno di spiegarle di più. Noi lo stiamo facendo anche con l'ausilio di un autobus della polizia che gira l'Italia per spiegare ai giovani sia il codice della strada che l'utilizzo corretto dei social network. Sappiate che stiamo lavorando per lasciarvi un campo da gioco pulito. Voi impegnatevi a non seguire modelli negativi, allo stadio come a scuola”. La metafora sportiva è stata la più utilizzata, grazie alla presenza del cronista Marino Bartoletti, e anche il magistrato Palamara vi ha fatto ricorso: “Serve un gioco di squadra – ha detto – e tutte le istituzioni devono fare in modo che possa funzionare. Tutti sappiano andare nella stessa direzione. Per quanto riguarda il giudice, è vero che a volte sbaglia, ma ci sono troppe leggi che non funzionano, e la certezza della pena sta diventando il tema cruciale, perché è importante che si sappia che per determinati fatti chi sbaglia deve pagare”.

 - “Le forze dell'ordine garantiscono sicurezza e legalità ma siete voi che dovete pretendere di vivere in un ambiente pulito, con una cornice di regole che consentano di poter esercitare la propria libertà e che rappresentano la vostra principale linea di difesa”: lo ha detto il capo della polizia Alessandro Pansa stamani agli studenti delle scuole superiori di Assisi (liceo scientifico, classico, alberghiero e polo “Borghi”), nel corso dell'incontro-dibattito “R-egalità – La legalità come regalo più vero”, organizzato dall'Assemblea legislativa dell'Umbria alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, al quale hanno preso parte anche il magistrato Luca Palamara, il giornalista Marino Bartoletti e la presidente dell'Assemblea legislativa Donatella Porzi. 

“Quello di oggi è un incontro dei ragazzi con personaggi che si occupano ai più alti livelli di legalità, un tema che – ha detto la presidente Porzi - dovrebbe essere introdotto nei piani dell'offerta formativa delle scuole vista la sua importanza in un momento come quello attuale. Vogliamo generare fiducia nei ragazzi e stimolare la loro partecipazione su un tema importante che rischia di essere messo in secondo piano di fronte a fatti come la corruzione, la disaffezione per le istituzioni. Vogliamo sviluppare un senso critico nei ragazzi e dare loro la possibilità di essere protagonisti alla pari in una discussione che è cruciale per la loro formazione e per il loro atteggiamento futuro. Dopo quello di oggi vi saranno altri incontri nei territori che ne sentiranno l'esigenza. Ringrazio il sottosegretario Bocci che si è speso per la realizzazione di questa iniziativa e i partner attraverso i quali abbiamo potuto realizzare anche un momento di maggiore leggerezza nel nostro stare insieme oggi, con il quadrangolare di calcio che vede impegnate le rappresentative dei magistrati, dei prefetti, dei frati minori e dei personaggi dello sport e dello spettacolo, fra i quali gli ex calciatori Novellino, Vannini, Ravanelli, Borrello, Zampagna e l'artista Mogol, per cui devo ringraziare il Perugia Calcio e l'Angelana che ha concesso gli impianti”. 

Gli studenti hanno rivolto alcune domande sul tema del non rispetto delle regole e sulla consapevolezza che di esse hanno i giovani: “molti – è stato detto - non conoscono i codici di comportamento, nello sport, nella scuola e nella vita, oppure servono altre regole, visto che non vengono rispettate”. “Le regole ci sono – ha risposto il capo della polizia – c'è bisogno di spiegarle di più. Noi lo stiamo facendo anche con l'ausilio di un autobus della polizia che gira l'Italia per spiegare ai giovani sia il codice della strada che l'utilizzo corretto dei social network. Sappiate che stiamo lavorando per lasciarvi un campo da gioco pulito. Voi impegnatevi a non seguire modelli negativi, allo stadio come a scuola”. La metafora sportiva è stata la più utilizzata, grazie alla presenza del cronista Marino Bartoletti, e anche il magistrato Palamara vi ha fatto ricorso: “Serve un gioco di squadra – ha detto – e tutte le istituzioni devono fare in modo che possa funzionare. Tutti sappiano andare nella stessa direzione. Per quanto riguarda il giudice, è vero che a volte sbaglia, ma ci sono troppe leggi che non funzionano, e la certezza della pena sta diventando il tema cruciale, perché è importante che si sappia che per determinati fatti chi sbaglia deve pagare”.

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