PERUGIA - Dal 12 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016, la città di Perugia ospiterà la mostra “L’ETÀ DELLE FAVOLE ANTICHE. Annibale Brugnoli e l’arte a Perugia nel periodo simbolista”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia. L’esposizione sarà curata da Alessandra Migliorati docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con Maria Luisa Martella.

In attesa dell'inaugurazione ufficiale, oggi pomeriggio alle 17,30, questa mattina, proprio a Palazzo della Penna, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione, a cui hanno preso parte, insieme all’Assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune, Maria Teresa Severini, le curatrici della mostra Alessandra Migliorati e Maria Luisa Martella e Luisa Montevecchi, Segretario regionale Mibact per l’Umbria.

Nel corso della conferenza l’Assessore Severini ha tenuto a sottolineare come, con questa mostra, ancora una volta ideata e realizzata dal personale dell’assessorato, si amplia la pluralità di offerta delle arti figurative che lo stesso assessorato alla Cultura propone alla città. Una mostra –ha detto il Segretario del Mibact per l’Umbria, Luisa Montevecchi- che ha il merito di valorizzare e approfondire un periodo storico e artistico degno di essere ristudiato, soprattutto da parte dei giovani che, così possono riscoprire non solo la figura di Brugnoli, ma anche l’ambiente artistico e la società nella quale si muoveva.

Nel dettaglio della mostra sono, quindi, entrate prima la professoressa Migliorati e poi Maria Luisa Martella.

Partita dalla proposta di esporre le tempere superstiti realizzate da Annibale Brugnoli nel 1915 nella villa Rossetti di Perugia, atipiche nel loro classicismo rispetto alle opere più note del pittore, l’idea si è rivelata un’opportunità per riesaminare il contesto perugino fra Otto e Novecento e i possibili riverberi in esso delle trasformazioni in senso estetizzante del tema classico e del mito operato dai pittori preraffaelliti e gli artisti romani vicini a Nino Costa e D’Annunzio di “In arte libertas”, l’associazione cui aderirono anche Domenico Bruschi e Lemmo Rossi Scotti.

È nota da tempo, infatti, la notizia dei reiterati soggiorni a Perugia dal 1878 in poi di Frederic Leighton e Nino Costa e dei loro costanti rapporti con Lemmo Rossi Scotti e il cenacolo di Villa Gallenga-Stuart. Studi recenti sulle presenze americane in Italia nell’Ottocento, tuttavia, suggerivano di effettuare un riscontro anche per il territorio umbro e perugino in particolare. Questa prima indagine condotta in preparazione della mostra ha quindi rivelato un panorama ancor più articolato di presenze inglesi ed americane le quali trovavano nella bellezza del paesaggio umbro e in Perugia, con i suoi antichi resti del popolo etrusco e la grazia dei pittori perugineschi, i motivi di una rinnovata poetica dell’interpretazione dell’antico e del paesaggio che non solo avrebbe cambiato il gusto del collezionismo inglese, ma influenzava fortemente la nascita del simbolismo romano di “In arte libertas” e dei pittori di D’Annunzio.

Le opere in mostra – due delle quali rare edizioni dell’editio picta dell’Isaotta Guttadauro di D’Annunzio e delle Rubaiyat of Omar Kayyam di Elihu Vedder- ed i saggi in catalogo esamineranno quindi i diversi aspetti di questo percorso, dalla formazione di Brugnoli e la significativa presenza a Perugia del protosimbolista Federico Faruffini, alla schiera di artisti stranieri che dalla fine degli anni Sessanta del secolo eleggevano la città come luogo di vacanza estiva, quindi i riflessi di questi rapporti nell’opera di Brugnoli, Bruschi e Rossi Scotti, l’influenza di D’Annunzio nell’arte fra Otto e Novecento ed infine le vicende dell’ultima decorazione di Annibale Brugnoli e del suo committente oggi correttamente individuato in Samuele Rossetti. Si è creduto, così, di aprire nuovi importanti canali di indagine e restituire di Perugia quel clima internazionale di cui la città godette nel trapasso verso una certa “modernità”.

È proprio dagli studi sulla connessione tra Brugnoli e l’ambiente artistico romano e sulle tangenze tra il suo linguaggio espressivo e quello estetizzante e simbolista della Roma dannunziana, che nasce inoltre la significativa collaborazione della città con la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la quale ringraziamo sia per i prestiti di alcune delle sue più importanti opere, sia per aver permesso di riportare temporaneamente a Perugia alcuni bozzetti del nostro Annibale Brugnoli, sia infine per aver dato un rilevante apporto alla costruzione dei contenuti del presente catalogo il quale, insieme alla mostra, inaugura un sodalizio per noi preziosissimo e che auspichiamo possa proseguire nel tempo.

La figura di Annibale Brugnoli ha dato la possibilità di avviare anche una consistente ricerca sul patrimonio artistico locale conservato nei depositi di Palazzo della Penna che, come in occasione della passata mostra di Alfonso Fratteggiani Bianchi per le opere in deposito alla Galleria Nazionale dell’Umbria, ha permesso l’avvio di un virtuoso ciclo di riscoperte ora a disposizione dell’ammirazione e del giudizio del pubblico. Così, in attesa di futuri ulteriori approfondimenti, finalmente riacquisiscono profondità storica ed una consona valorizzazione le opere di figure contemporanee al pittore perugino, importantissime per la storia della cultura locale e nazionale come quelle, ad esempio, di Lemmo Rossi Scotti, di Alberto Iraci e di Federico Faruffini, noto artista pavese, che morì a Perugia proprio tra le braccia di Annibale Brugnoli, lasciando in eredità ad egli ed alla città intera un consistente patrimonio di opere e di insegnamenti. Infine, per celebrare appieno nel proprio contesto la figura di Brugnoli, sono stati organizzati degli itinerari sul territorio capaci di ampliare la fruizione ai luoghi simbolo legati al suo operato come, solo per citarne alcuni, Palazzo Cesaroni, Palazzo Graziani e l’Accademia di Belle Arti, tempio della grande arte perugina e fiera custode nei suoi nobili spazi del più ampio corpus di opere del pittore che sarà il cuore di questi itinerari.

Costituisce un utile corredo alla visita il ricco catalogo a colori, edito per i tipi di Fabrizio Fabbri Editore e curato Alessandra Migliorati in collaborazione con Maria Luisa Martella, con testi critici di Maria Catalano, Maria Luisa Martella, Alessandra Migliorati e Michela Morelli.

Infine, numerosi eventi collaterali (visite guidate, conferenze, percorsi guidati ai luoghi delle opere dell’artista, attività per bambini etc..) s’incaricheranno di tenere viva l’attenzione del pubblico di appassionati, visitatori e turisti durante tutto il periodo di apertura della mostra.

Nel periodo natalizio sono previsti tre appuntamenti, organizzati da Sistema Museo.

UN SALTO NEL BUIO

Perché nel buio, a lungo, c’è sempre qualcosa

Visita animata a luci spente

Domenica 20 dicembre 2015, ore 18.30

Un evento speciale che coinvolgerà il pubblico in un’esperienza di visita insolita e coinvolgente. In una situazione suggestiva e quanto mai particolare.

LABORATORI PER BAMBINI

INSALATA DI FAVOLE A NATALE…

Domenica 13 dicembre 2015, ore 17:00

Attraverso la lettura di alcune filastrocche e storie di Gianni Rodari, e di alcuni brani del suo libro Grammatica della Fantasia, si arriverà a individuare dei consigli pratici per inventarsi delle favole, dei racconti.

SPUNTINO DI RACCONTI PER LA BEFANA

Domenica 10 gennaio 2016, ore 17:00

Il laboratorio partirà da una visita guidata alla mostra “L’età delle favole antiche”, in cui si punterà l’attenzione su alcuni dipinti che trattano scene mitologiche o a soggetto storico.

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