PERUGIA – In giro per l'Italia e all'estero, fra librerie, scuole e trasmissioni tv per presentare il suo ultimo romanzo, Carmine Abate arriva a Perugia. Con uno spettacolo letterario musicale, tratto da “La felicità dell'attesa” (edito Mondadori), lo scrittore premio Campiello 2012 sarà protagonista alla Sala dei Notari venerdì 11 dicembre, alle 18. Abate, Autore che esalta l'identità arbereshe (antico albanese), sarà accompagnato da Cataldo Perri: cantautore e musicista di Cariati (provincia di Cosenza), suona la chitarra battente con una personale tecnica che lo ha reso uno dei più prestigiosi virtuosi di questo strumento della tradizione popolare calabrese. Con lui anche Enzo Naccarato (fisarmonica), Piero Gallina (lira calabra e violino) e Checco Pallone (chitarra e tamburello). Un mix di note e parole in uno spettacolo, ricco di pathos, tutto da ascoltare.

Coordinato dalla giornalista Maria Mazzoli, l'evento si avvale del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e del Patrocinio del Comune di Perugia. Organizzato dall'associazione Il Grecale, in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Perugia, rientra tra gli eventi di Natale organizzati dal Comune.

Con ritmo incalzante, quasi cinematografico, Carmine Abate dà vita ad una saga che abbraccia quattro generazioni della famiglia Leto, più di un secolo di storie e tre continenti. Tutto inizia negli States, nel 1903: un ragazzo partito dal paese arbëreshë di Carfizzi, la mitica Hora di Calabria, approda a Ellis Island, destinato a diventare un campione di bowling noto in tutto il mondo con il nome di Andy “the Greek” Varipapa. Proprio lui sarà il mentore di Jon Leto, che partirà tre volte: per vendetta, per amore e per lavoro. E a Los Angeles incontrerà una donna dal fascino magnetico, come il neo ammaliatore che ha sulla guancia: Norma Jeane (alias Marilyn Monroe), che ancora non porta il nome che la renderà un mito... La felicità dell’attesa racconta i destini - più che mai attuali - di quanti lasciarono la loro Patria per cercare fortuna altrove. Ritmo incalzante, quasi cinematografico, e una lingua ricca trascinano il lettore in questa grandiosa epopea tra l’Italia e la “Merica Bona”, scavando nella memoria collettiva e facendo riaffiorare ricordi di tempi lontani che ripropongono una tematica attuale, quale l’emigrazione.

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