Arte/ Il “Cantico” di Claudia Strà al Museo Diocesano di Gubbio
GUBBIO - Il vento e la polvere della strada sono per me l'immagine della vita. Non perché sia nata nomade, al contrario, ma perché l'esperienza più grande del mondo, e la più misteriosa, è avvenuta per me sui cammini. Un passo dopo l'altro, veloce. Semplicemente il camminare. Cosi ama presentarsi Claudia Strà, artista collocabile tra la figurazione e l’astrattismo, in quel filone meglio conosciuto come Post- Avanguardia. Diplomata a Brera in arti visive e pittura, Claudia era insegnante di lettere e si dedicavo al giornalismo nei settori attualità e cultura. Giornalista professionista, iscritta all'ordine come pubblicista, oggi pratica il giornalismo in modo occasionale, perché l'arte è diventata la sua attività principale. Dal 2009 è presente sulla scena artistica con personali e collettive in Italia e all'estero. La sua è una stilistica apparentemente informale, ma erroneo sarebbe soffermarsi solo sulla negazione palese della figura.
Il non figurativo di Claudia passa attraverso una ricerca analitica del concetto stesso di forma, le sue tele ricordano vallate, onde del mare, montagne, bianche nuvole. Ma si deve riflettere di fronte le sue tele, nulla è immediato o scontato, il gesto conduce diretto verso metafisiche visioni d’insieme. Come in una teoria di fisica Claudia riesce a solidificare l’energia in materia, in quelle sue opere che a loro volta, materia pura, sprigiona energia verso il fruitore delle sue tele. Ma la fisica, la natura, la matematica non è pura astrazione, ella non è staccata dall’anima ma sintesi stessa del nostro io più profondo.
Settembre la vedrà a Gubbio, presso la prestigiosa sede del Palazzo dei Canonici, oggi Museo Diocesano, con la mostra dal titolo “Cantico”, che sarà inaugurata al pubblico giovedì 3 settembre alle ore 18,00. La pittura di Claudia Strà conserva qualche elemento di figurazione, ma le tessiture sono quasi astratte e dimostrano una ricerca volta più all’efficacia dei colori, quand’anche in toni sfumati, che alla costruzione della forma. Nei suoi paesaggi regna un’atmosfera, ella parla dei luoghi della collisione, dell’effetto di un mantice naturale fino all’estremo respiro, quando il trasformare è il primo o l’ultimo accadere. La pittrice risale buie selve, profila cunei montuosi, si inoltra nel cuore dei perimetri cercando cieli tersi. Saettando gesti e nastri fluidi le spire generanti avvolgono plasmi metamorfici in cui l’uomo, catapultato dal tempo, sale, come un raggio dal buio per essere parte della mutazione. Una mostra ricca di suggestioni quella che si prefigura essere ospitata al Museo Diocesano di Gubbio, dove le opere della Strà dovranno dialogare con la ricca collezione della secolare diocesi eugubina. La mostra “Cantico” sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.00, per informazioni contattare la segreteria organizzativa del Polo Museale Diocesano di Gubbio, 0759220904 – info@museogubbio.it

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