FOLIGNO - Still in perfect shape. Dancity Festival alla sua decima edizione - che si è svolta venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 luglio scorsi a Foligno - si è rivelato decisamente in perfetta forma, come esposto oggi venerdì 10 luglio alla conferenza stampa conclusiva tenutasi presso la Sala Pio La Torre del Comune di Foligno. L’Assessore Giovanni Patriarchi si è soffermato sull’indubbia qualità della manifestazione, testimoniata dalle tante presenze, e sull’ottima organizzazione dello stesso, a conferma che la città di Foligno è un contenitore che valorizza il Festival e, al contempo, il Festival è uno degli eventi che valorizza la città.

Proprio per questo motivo Patriarchi auspica di poter continuare a collaborare con Dancity anche per il prossimo anno. L’Assessore e Vice Sindaco Rita Barbetti, sostenendo il pensiero di Patriarchi, ha aggiunto che tutto si è svolto nel massimo rispetto degli spazi. L’introduzione della conferenza è stata della Presidente Melissa Giacchi, che ha esposto quanto segue.

Il Dancity Festival 2015 è stato un grandissimo successo per il festival internazionale di cultura e musica elettronica che dal 2006 sboccia nel cuore dell’Umbria. Tre giorni intensi con più di 45 esibizioni tra concerti, live & DJ set, performance, installazioni e mostre, che hanno avuto luogo presso Palazzo Trinci, Auditorium S. Domenico, Palazzo Candiotti, Auditorium S. Caterina, spazio Zut! - tra le più suggestive location del centro storico - il club d’avanguardia Serendipity e la splendida Azienda Agraria “Scacciadiavoli” di Montefalco. Più di 7000 presenze registrate nelle tre giornate tra pubblico da tutta Italia e dall’estero, con una maggiore affluenza rispetto al passato di quello venuto da fuori, giornalisti del settore e addetti ai lavori. Un evento di altissimo livello che ha visto una grande partecipazione della città di Foligno, anche da parte delle attività commerciali coinvolte, circa 30 tra strutture ricettive e di ristorazione, con cui sono state avviate collaborazioni andate tutte a buon fine, come confermato dagli stessi commercianti.

Oltre a quelle legate al territorio, tra cui la Fondazione della Cassa di Risparmio di Foligno, importanti sono state anche le collaborazioni con partner di livello internazionale come Carlsberg, Red Bull Music Academy e Carhartt, che hanno dimostrato un grande interesse verso questo piccolo grande gioiello chiamato Dancity. Fondamentale è stato anche il supporto delle istituzioni locali, quali il Comune di Foligno e la Regione dell’Umbria, che nonostante il difficile contesto storico hanno cercato di fare il possibile per permettere la realizzazione del Festival, e di livello nazionale e internazionale, come Puglia Sound e l’Institut Français. Diversi, inoltre, sono stati i network che hanno dato il proprio sostegno, ad esempio la rete di festival italiani IMQF, e media-partner sia italiani, come Zero, Musical Box di Radio2, Radio Suby, Soundwall, Noisey, Artibune, che stranieri, quali Resident Advisor e Mixcloud.

Uno degli intenti degli organizzatori del Festival è stato quello di aprire Dancity alla città, offrendo una ricca programmazione tra performance a pagamento ed eventi a ingresso gratuito, come l’Open Call, le mostre e i workshop, che hanno registrato una notevole affluenza. Tra le numerose esibizioni vanno sicuramente ricordate il venerdì pomeriggio quella di Gigi Masin anticipata dai Tempelhof, mentre la sera quella dei Cabaret Voltaire, con un’audio visual performance in cui Richard H. Kirk, insieme alle macchine e alle proiezioni in multi-screen, ha fatto viaggiare il pubblico in un loop psichedelico tra gli affreschi dell’Auditorium S. Domenico. Al Serendipity si sono esibiti talenti come Lena Willikens, il duo Syracuse, l’acclamato Lory D, Objekt e Maceo Plex, che ha chiuso la prima notte del Festival.

Nella seconda giornata il pomeridiano a Palazzo Trinci è stato acceso dai Cabaret Contemporain, una delle rivelazioni del Festival, che con due contrabbassi, batteria, chitarra e Korg MS20 ha rapito il pubblico, in una coinvolgente atmosfera proseguita con András & Oscar. All’Auditorium S. Domenico l’affascinante performance del collettivo Dewey Dell, tra musica e danza, e l’italiana Caterina Barbieri hanno segnato il tragitto per l’avvolgente live di Holly Herndon, con un’interessante componente di interazione social (il pubblico in sala poteva interagire con l’artista attraverso smartphone). Nick Anthony Simoncino ha segnato invece l’approdo a quello che è stato uno dei concerti più belli ed entusiasmanti del Festival, quello degli Underground Resistance con il loro progetto “Timeline”, vera pietra miliare del jazz high-tech: un live superlativo durante il quale bambini, giovani e adulti hanno ballato, grazie anche al fatto che sul finale sono state aperte le porte a tutti, per consentire di scoprire quale meraviglia si celava all’interno di Palazzo Trinci. La parte notturna ha visto al Serendipity il susseguirsi di grandissimi artisti come Jeff Mills e Voices from the Lake, con esibizioni mozzafiato, accanto ad altri meno conosciuti ma altrettanto validi come Vakula, Powell e Mumdance.

L’evento conclusivo del Festival, interamente presentato dalla Red Bull Music Academy, si è svolto domenica in una bellissima location come l’Azienda Agraria “Scacciadiavoli” ed ha suggellato questa decima edizione quale un evento di grandissima portata. Dopo l’apertura dei Balding Buddies, c’è stata un’altra stupenda performance del Festival: il live di Roy Ayers, mostro sacro dell’acid jazz e della sua contaminazione con l’hip hop e il funk, seguito dai solari DJ set di Jolly Mare e dei Soul Clap.

Grandissima soddisfazione quindi per l’Associazione Culturale Dancity che organizza il Festival: quello della decima edizione ha rappresentato infatti un traguardo significativo, un inno alla gioia degli anni passati, un patchwork fatto di immagini, performance artistiche, sforzi, incredulità, progetti realizzati. In questo susseguirsi di emozioni, fatiche e obiettivi raggiunti, Dancity Festival si è presentato ancora in forma...quella migliore!

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